Il clan D’Alessandro e per esso il ras Nino Spagnuolo “capastorta” non voleva imporre i suoi buttafuori nei locali della movida di Sorrento.
Lo ha stabilito una sentenza del Tribunale di Torre Annunziata che ha assolto Nino Spagnuolo dal reato di estorsione nei confronti dei titolari di una discoteca e di un bar di Sorrento ad assumere buttafuori da lui indicati. Assolto invece perché il fatto non sussiste il coimputato Massimo Terminiello.
I due però sono stati condannati rispettivamente a 8 anni e 4 mesi di carcere e a 11 anni e 1 mesi di carcere per l’estorsione nei confronti dell’ex socio della discoteca Plan B di Castellammare. Sia Spagnuolo (difeso dall’avvocato Gennaro Somma) sia Terminiello sono stati assolti dall’intestazione fittizia del locale stabiese.
E a proposito della discoteca Plan B il Tribunale nella stessa sentenza “ordina il dissequestro delle quote del Plan B e ne ordina la restituzione all’avente diritto”. Nel frattempo l’area del locale era già confiscata per camorra ed essendo sotto il controllo dello stesso tribunale di torre annunziata le quote degli affitti mensili venivano regolarmente pagate con bonifici bancari. Ora si chiederà la restituzione del bene essendo intervenuta l’assoluzione.
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