Cartelle esattoriali, partira’ da Limatola in provincia di Benevento, la raccolta firme degli imprenditori e dei liberi professionisti per sollecitare al nuovo governo.
Si chiede ai neo eletti parlamentari, l’annullamento delle cartelle esattoriali, gia’ andate in prescrizione, che continuano ad essere notificate da parte dell’Agenzia delle Entrate. Ad annunciarlo e’ Alessandro Fucci, presidente dell’associazione AsLIm Italy (Associazione Liberi Imprenditori Italiani), con sede legale a Limatola (Benevento) e che annovera oltre mille imprenditori in tutta Italia.
“Partiamo da Limatola, dove ha sede la nostra associazione – spiega Fucci – dove la prossima settimana allestiremo un banchetto per la raccolta delle firme di tutti coloro che sono vessati da uno Stato che non e’ amico dei contribuenti e che ha indotto la nostra associazione a denunciare da mesi in ogni sede, da Nord a Sud, l’Agenzia delle Entrate che, in molti casi, non elimina dai cassetti fiscali cartelle andate in prescrizione”.
E ancora: “Quello di Limatola sara’ solo il primo appuntamento. E’ nostra intenzione, sollecitati anche da numerosi imprenditori, continuare nelle prossime settimane nel ‘tour’ della raccolta firme a Benevento, Caserta ed Avellino”. “La nostra preoccupazione – continua Fucci – e’ cresciuta in quanto da alcune settimane il blocco dell’invio delle notifiche fiscali agli italiani in difficolta’ con la pandemia e’ stato rimosso ed ora la valanga di provvedimenti sta per abbattersi sui cittadini.
Secondo i calcoli di Federcontribuenti, infatti, tra la fine del 2022 e i primi mesi del prossimo anno pioveranno 13 milioni di cartelle esattoriali di pagamento. Il timore e’ che questa massiccia operazione possa determinare operazioni anche un moltiplicazione degli errori. Su questo punto si a riferimento alle statistiche degli ultimi 5 anni. Le cartelle esattoriali errate, ovvero le cosiddette cartelle pazze, sono circa il 56% delle emissioni.
E gli errori principali (nel 30 per cento dei casi) riguardano la decadenza o la prescrizione del tributo o l’emissione di cartelle per tributi gia’ pagati”. “Diciamo basta perche’ le partite iva non ne possono piu’: il nuovo governo metta fine a questo calvario delle piccole e medie imprese o dei liberi professionisti che ogni mattina si alzano per andare a lavoro e creare occupazione, rispetto a chi invece resta a casa a dormire grazie al reddito di cittadinanza”, conclude Fucci.
Articolo pubblicato il giorno 28 Settembre 2022 - 15:26