Napoli, lavoratori e disoccupati bruciano le bollette. Eddy Sorge: “La campagna elettorale è distante dai bisogni del Paese”.
“Siamo qui perché come sta succedendo in più parti d’Europa: i proletari, i disoccupati e i lavoratori sono stanchi e non riescono più a pagare la crisi, la guerra e le speculazioni. Questa iniziativa simbolica di bruciare le bollette ormai alle stelle fa il paio con un carovita enorme”.
Così Eddy Sorge del movimento disoccupati 7 Novembre spiega la mobilitazione di questa mattina davanti alla sede delle Poste a piazza Matteotti a Napoli a cui ha preso parte un centinaio di persone.
“Aumentano i prezzi dei beni – spiega all’agenzia DIRE – e anche della benzina, dei servizi, e questo si accomuna con il taglio enorme de reddito di cittadinanza per chi negli ultimi dieci anni ha avuto una condanna. Questi rincari non rendono più possibile la sopravvivenza. C’è una campagna elettorale distante dai bisogni reali e concreti delle persone e quindi noi siamo qui per fare appello ai tanti che vivono del proprio lavoro e che non vogliono più accettare questo ricatto della miseria e dello sfruttamento. Dopo il 25 settembre non cambierà niente se non ci sarà un movimento di massa capace di mettere al centro i nostri bisogni: salario garantito, lavorare tutti lavorare meno, un piano straordinario per il lavoro e per la messa in sicurezza dei territori”.
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