Un detenuto della Casa circondariale di S.Maria Capua Vetere, durante il trasferimento al carcere di Rimini, ha tentato di evadere in un’area di servizio di Isernia: bloccato dalla Polizia Penitenziaria dopo un breve inseguimento.
Lo rende noto il sindacato autonomo Sappe: “L’uomo – scrive il segretario generale Donato Capece – e’ stato immediatamente catturato e il trasferimento a Rimini e’ proseguito, anche con l’ausilio di personale di Polizia Penitenziaria di Isernia”.
“Una cosa grave – commenta -, che poteva creare ulteriori seri problemi alla sicurezza e all’incolumita’ dei poliziotti, dei detenuti e dei cittadini che in quel momento si trovavano nei pressi dell’autogrill e della Superstrada.
La grave vicenda porta alla luce le priorita’ della sicurezza (spesso trascurate) con cui quotidianamente hanno a che fare le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria”. Capece denuncia: “una volta di piu’ le quotidiane difficolta’ operative con cui si confrontano quotidianamente le unita’ di Polizia Penitenziaria in servizio nei Nuclei Traduzioni e Piantonamenti dei penitenziari: agenti che sono sotto organico, non retribuiti degnamente, con poca formazione e aggiornamento professionale, impiegati in servizi quotidiani ben oltre le 9 ore di servizio, con mezzi di trasporto dei detenuti spessissimo inidonei a circolare per le strade del Paese, fermi nelle officine perche’ non ci sono soldi per ripararli o con centinaia di migliaia di chilometri gia’ percorsi”.
“Quanto accaduto – conclude – deve far capire ancora di piu’ come e quanto e’ particolarmente stressante il lavoro in carcere per le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria e dei Nuclei Traduzioni e Piantonamenti che svolgono quotidianamente il servizio con professionalita’, zelo, abnegazione e soprattutto umanita’, pur in un contesto assai complicato per il ripetersi di eventi critici”.
Articolo pubblicato il giorno 5 Settembre 2022 - 18:53