E’ stato aggredito da un detenuto del reparto psichiatrico del carcere di Santa Maria Capua Vetere il garante nazionale Mauro Palma, che il 22 settembre scorso ha fatto visita all’istituto carcerario casertano per incontrare e parlare con i detenuti.
Solo l’intervento dei poliziotti penitenziari ha impedito che Palma subisse conseguenze fisiche ulteriori. Palma ha comunque proseguito la sua visita. E’ stato il sindacato della polizia penitenziaria Osapp (Organizzazione sindacale autonoma di Polizia penitenziaria) a denunciare per primo l’accaduto, appreso “in base a notizie avute in modo del tutto informale”, ma poi dall’ufficio del garante e’ arrivata la conferma, peraltro senza enfatizzare l’accaduto.
Daniela De Robert Marabotto, componente del Collegio dell’Autorita’ Garante, spiega che “il detenuto si e’ scagliato contro il garante Mauro Palma ma l’aggressione e’ stata contenuta e non ha avuto conseguenze rilevanti. Sono cose gravi ma sappiamo anche che possono capitare in un carcere; il garante incontra tutti faccia a faccia, come e’ ovvio che sia. Dopo l’episodio il garante ha proseguito la visita nell’istituto”.
Sul fatto non sono state presentate denunce, anche se e’ probabile che il detenuto sara’ sottoposto a procedimento disciplinare. Critico il sindacato Osapp. “Neanche il Garante per le persone private della liberta’ – spiega una nota della sigla della polizia penitenziaria – e’ rimasto immune dalle oramai frequentissime e gravi aggressioni da parte di appartenenti alla popolazione detenuta nelle carceri italiane. Solo il pronto intervento dell’appartenente al Corpo presente ha evitato piu’ spiacevoli conseguenze”.
Il carcere casertano e’ dunque tornato di nuovo al centro della cronaca, come accade spesso visti i recenti e frequenti episodi violenti che vedono protagonisti i detenuti denunciati soprattutto dai sindacati dei poliziotti, che lamentano la grave carenza negli organici degli agenti a fronte di una situazione quasi costante di sovraffollamento delle celle.
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Nel caso del garante nazionale, l’Osapp chiede anche “se il detenuto responsabile della violenza sia stato sottoposto alle misure previste dall’articolo14 bis dell’ordinamento penitenziario e se l’appartenete al Corpo, il cui pronto intervento ha impedito la prosecuzione della violenza, con effetti di maggiore gravita’, sia stato proposto per il conseguente riconoscimento”.
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