Ben cinque telefoni cellulari, perfettamente funzionante, e due penne USB sono stati sequestrati, all’alba, nella Casa circondariale di S.Maria Capua Vetere dal personale di Polizia Penitenziaria.
A dare la notizia è Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE: “Questa mattina all’alba gli uomini della Polizia Penitenziaria hanno esaminato e perquisito ogni anfratto della Sezione detentiva Tamigi del carcere trovando ben cinque telefoni cellulari, perfettamente funzionanti, e due penne USB.
La pur significativa carenza organica del penitenziario sammaritano viene colmata dalla grande professionalità degli uomini e delle donne della Polizia Penitenziaria, che hanno posto in essere questa operazione di polizia che ha portato frutti, assicurando alla legge la punibilità dei reclusi che continuano a commettere reati anche nelle condizioni di detenzione.
Il rinvenimento è avvenuto – prosegue – grazie all’attenzione, allo scrupolo e alla professionalità di Personale di Polizia Penitenziaria in servizio, che aveva notato ieri l’illecito e sospetto sorvolo di droni sul carcere. Sulla questione relativa all’utilizzo abusivo di telefoni cellulari e di altra strumentazione tecnologica che può permettere comunicazioni non consentite è ormai indifferibile adottare tutti quegli interventi che mettano in grado la Polizia Penitenziaria di contrastare la rapida innovazione tecnologica e la continua miniaturizzazione degli apparecchi, che risultano sempre meno rilevabili con i normali strumenti di controllo”.
“Per questo il Sappe esprime il proprio apprezzamento al personale di Polizia Penitenziaria in servizio presso il carcere di S.Maria Capua Vetere ed a tutti coloro che hanno partecipato alla perquisizione ed auspica che venga loro riconosciuto una meritata ricompensa”, prosegue. Il segretario generale del SAPPE Capece rinnova la delusione e l’amarezza sua e del SAPPE “per la mancata previsione che anche il Corpo di Polizia Penitenziaria, al pari delle altre Forze di Polizia dello Stato, venga dotato di droni per l’esercizio dei delicati compiti istituzionali.
La Polizia Penitenziaria è infatti esclusa dal decreto del Ministro dell’Interno 13 giugno 2022, da poco pubblicato in Gazzetta Ufficiale, che regola appunto le modalità di utilizzo da parte delle Forze di Polizia degli aeromobili a pilotaggio remoto. Ma se si considera che è proprio attraverso i droni che in carcere vengono introdotti droga, telefoni cellulari e persino armi (come accaduto nel carcere di Frosinone, non averli previsti a supporto delle attività operative del Personale della Polizia Penitenziaria mi sembra un errore. Credo e spero si possa porre rimedio, per l’interesse della sicurezza nazionale”.
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