Camorra, attentato al giornalista Mimmo Rubio: 3 indagati

Condivid

Arzano. Per gli attentati dinamitardi e le minacce della camorra ai danni del giornalista Mimmo Rubio: indagati tre esponenti del clan Amato-Pagano.

Sono tre gli esponenti del clan della 167 di Arzano raggiunti da avviso di conclusione delle indagini preliminari per il reato di minaccia aggravata dalle modalità mafiose, porto e detenzione di materiali esplodenti contestati a seguito delle “stese” con esplosioni di batterie di fuochi messe in atto fin sotto l’abitazione del cronista avvenute nel luglio 2018.

Gli indagati, Raffaele Piscopo, Vincenzo De Sica e Salvatore Rea all’epoca minorenni, (i primi due arrestati durante il blitz del 25 aprile scorso), sono stati raggiunti dagli avvisi di conclusione delle indagini preliminari da parte della Procura della Repubblica presso il tribunale dei minori riguardanti gli episodi di intimidazione della cosca ai danni del giornalista Rubio avvenuti nelle prime ore notturne del 27 e 28 luglio 2018.

Seguirebbe, invece, altro filone giudiziario, da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, il terzo episodio intimidatorio, più noto, avvenuto due settimane dopo, nel pieno della notte, ad agosto 2018, quando due esponenti della cosca in sella ad una moto lanciarono una bomba carta che esplose sul balcone di casa.

Le indagini condotte dagli 007 dei carabinieri della locale tenenza nel 2018, hanno consentito di identificare tutti i soggetti che materialmente parteciparono alla preparazione e commissione degli attentati.

Secondo la Procura, i tre in concorso tra loro, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, ponevano in essere le seguenti condotte volte all’intimidazione del giornalista Rubio Domenico (il quale aveva più volte scritto anche sui social articoli volti a denunciare l’esistenza delle infiltrazioni camorristiche in attività di pubblico interesse, tra cui la gestione dei cimiteri del comune di Arzano e altri episodi di illegalità diffusa riferibili ad attività dei clan insistenti nel medesimo territorio), “precisamente –

scrivono i magistrati– : una prima volta (27 luglio), Piscopo e De Sica facevano esplodere una batteria di fuochi d’artificio sotto l’abitazione del giornalista Rubio Domenico, dopo che questi aveva denunciato in un articolo del ‘16 luglio l’esplosione di fuochi di artificio nel rione 167 di Arzano: una seconda volta (28 luglio), Rea e De Sica, unitamente ad altri complici maggiorenni, facevano esplodere una batteria di fuochi sotto l’abitazione del giornalista Rubio Domenico, dopo che questi aveva denunciato in un articolo del 16 luglio l’esplosione di fuochi di artificio nel rione 167 di Arzano.

In questo modo – scrive il Pm – , attraverso la indebita esplosione di fuochi pirotecnici in tempo di notte, essi minacciavano l’incolumità di Rubio Domenico al fine di affermare l’esistenza e la forza del “clan della 167″ diretta derivazione dell’associazione camorristica facente capo alle famiglie Amato-Pagano operante nell’area di Napoli nord e perché, in concorso tra loro, al fine di compiere l’azione criminosa, detenevano e portavano fuori dall’abitazione illecitamente le “stesa” di cui al capo rie in danno di Rubio batterie di fuochi di artificio utilizzati per le azioni intimidatorie in danno di Domenico Rubio”.

 Camorra, i tre attentatori nel 2018 erano minorenni

Piscopo Raffaele, oltre ad essere imparentato con i Monfregolo e gli Alterio, si rese protagonista unitamente a Mariano Monfregolo anche delle minacce al comandante della Polizia locale Biagio Chiariello e per questo arrestato.

TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE: Ad Arzano dopo le minacce affidata la scorta al giornalista Mimmo Rubio

De Sica e Piscopo, inoltre, oltre ad essere stati arrestati unitamente ad altre 27 persone ritenute organiche del clan della 167 di Arzano, finirono in carcere anche per un altro clamoroso episodio delinquenziale: l’aggressione a colpi di cric ai danni dell’ivoriano Ousselle Gnegne a cui fratturarono le braccia solo perché colpevole di camminare per strada alla 3 di notte. Le indagini dei militari dell’Arma consentirono di collegare una serie di intimidazioni anche ai danni di altri giornalisti locali.

(nella foto un momento dell’attentato e nei riquadri da sinistra Raffaele Piscopo e Vincenzo De Sica)

Carmine Longhi


Articolo pubblicato il giorno 28 Settembre 2022 - 09:43

Redazione

Siamo la redazione di Cronache della Campania. Sembra un account astratto ma possiamo assicurarvi che è sempre un umano a scrivere questi articoli, anzi più di uno ed è per questo usiamo questo account. Per conoscere la nostra Redazione visita la pagina "Redazione" sopra nel menù, o in fondo..Buona lettura!

Pubblicato da
Redazione

Ultime Notizie

Napoli, blitz al mercato di Antignano al Vomero: multe e sequestri

Nelle ultime ore, i Carabinieri del comando provinciale di Napoli hanno effettuato diverse operazioni straordinarie… Leggi tutto

15 Novembre 2024 - 09:37

Salerno, coppia bloccata nel cinema dopo la chiusura: “liberata” dai vigili del fuoco

Una coppia è rimasta "prigioniera" all'interno di un cinema a Salerno la scorsa notte. Poco… Leggi tutto

15 Novembre 2024 - 08:41

Napoli, il cugino di Arcangelo Correra: “Renato sta dicendo un sacco di bugie”

Napoli. Il cugino omonimo di Arcangelo Correra, intervistato ieri nel programma di Raidue "Ore 14",… Leggi tutto

15 Novembre 2024 - 08:26

Napoli, che fine ha fatto il Patek Philippe di Neres? Caccia al ricettatore

Napoli. Che fine ha fatto il Patek Philippe modello “5164-R” rapinato al calciatore del Napoli,… Leggi tutto

15 Novembre 2024 - 07:37

Oroscopo di Oggi 15 novembre 2024

Ecco l'oroscopo dettagliato per oggi, 15 novembre 2024, con le previsioni per ogni segno zodiacale:… Leggi tutto

15 Novembre 2024 - 06:41

Napoli, turista derubato del Patek Philippe vicino al murale di Maradona: arrestato 21enne

Un'aggressione brutale ha scosso i Quartieri Spagnoli, macchiando la reputazione di uno dei quartieri più… Leggi tutto

15 Novembre 2024 - 06:34