Napoli. Ieri, a seguito di attività investigativa svolta dalla Squadra Mobile e coordinata dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia è stato consegnato alle Autorità Italiane CAPUANO Luigi, di anni 34, che è stato tratto in arresto nella località di Valencia lo scorso 27 luglio in forza di un Mandato di Arresto Europeo.
Il predetto si era reso irreperibile dal 14 giugno scorso quando personale della Squadra Mobile aveva dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, con la quale era stata disposta la misura della custodia in carcere a carico appunto di CAPUANO in concorso con:
-Patrizio BOSTI, di anni 19, figlio di BOSTI Ettore, soggetto già condannato con sentenza definitiva perché ritenuto intraneo al clan Contini, consorteria criminale confederata nella Alleanza di Secondigliano, unitamente ai clan Mallardo e Licciardi;
-Giorgio MARASCO, di anni 19, poiché gravemente indiziati dei reati di violenza privata e favoreggiamento personale, aggravati dalle modalità mafiose previste dall’art. 416 bis. 1 c.p. e la misura degli arresti domiciliari a carico di Gennaro VITONE di anni 21, gravemente indiziato del reato di lesioni personali stradali con l’aggravante della fuga.
In particolare, lo scorso 15 maggio il Vitone a bordo di un motoveicolo, viaggiando ad elevata velocità per le strade cittadine, aveva investito una donna che stava svolgendo la propria attività lavorativa all’esterno di un ristorante sito in via Tribunali ed un turista argentino, provocando loro, rispettivamente, lesioni gravi e gravissime.
Per consentire la fuga al centauro ed assicurargli l’impunità in ordine al reato di lesioni stradali, era intervenuto un folto gruppo di soggetti che aveva aggredito fisicamente e minacciato sia il titolare e lo chef del ristorante, anche al fine di indurli a non presentare denuncia nei confronti del conducente del veicolo investitore, sia i turisti argentini intervenuti in supporto del loro amico ferito, mediante l’utilizzo di un’arma. Gli stessi, che avevano cercato di evitare che il motociclo, a mezzo del quale era stato cagionato il duplice investimento stradale, venisse prelevato, erano stati aggrediti anche mediante il lancio di tavolini e sedie.
Il provvedimento eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari di essa sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.
Articolo pubblicato il giorno 11 Agosto 2022 - 14:45