La conformità normativa sembra essere un problema che varia da giurisdizione a giurisdizione. Tuttavia, poiché Paesi come la Cina hanno vietato le offerte iniziali di monete e l’uso di criptovalute, ciò non significa che la tecnologia blockchain debba ottenere la conformità normativa. Come Internet, la blockchain è una tecnologia e non può essere regolamentata a livello di protocollo.
I Paesi sono preoccupati per la conformità normativa a causa dell’esplosione della raccolta di fondi sulla blockchain, dal momento che ci sono state molte truffe che hanno lasciato gli investitori non informati a bocca asciutta. Anche gli exchange e i fornitori di portafogli di criptovalute dovrebbero ottenere la conformità normativa, in modo da proteggere i propri utenti in caso di hacking. La sicurezza sociale è importante per i Paesi, che devono assicurarsi che i loro cittadini siano ben informati o protetti dagli investimenti in truffe.
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Sebbene alcune giurisdizioni implementino il KYC come requisito minimo per la conformità normativa, questo non è utile quando si tratta di una violazione esterna, come un hack.
Chi ha creato la Blockchain?
Satoshi Nakamoto ha creato la blockchain di Bitcoin, anche se le basi della tecnologia erano state gettate molto prima. Satoshi Nakamoto è, infatti, uno pseudonimo e l’autore del whitepaper di Bitcoin apparso nel 2008.
Molti sostengono che il Bitcoin sia nato come risposta alle istituzioni finanziarie e ai mercati dei capitali per la crisi bancaria di quell’anno. Sembra che Satoshi Nakamoto intendesse il Bitcoin come una valuta decentralizzata peer-to-peer per pagamenti senza confini e senza attrito, anche se oggi lo si può negoziare anche su Bitalpha AI che è una piattaforma sicura e affidabile, che escludesse tutti gli intermediari di fiducia (che storicamente non sono affidabili, cioè le banche centrali). Al di là delle relazioni digitali, le persone possono trasferire non solo dati, ma anche valore.
Infatti, la blockchain è stata spesso definita “internet del valore”, poiché le persone possono inviare valuta digitale l’una all’altra senza un’autorità centrale e utilizzando semplicemente una chiave privata per accedere ai fondi da qualsiasi parte del mondo.
Nessuno sa veramente chi sia Satoshi Nakamoto, anche se molti ritengono che questo sia uno dei principali vantaggi del Bitcoin, in quanto consente alle persone di concentrarsi sul lavoro da svolgere e sulla tecnologia.
Perché usare una Blockchain?
La tecnologia Blockchain e il suo libro mastro pubblico sono ancora agli albori, anche se ci sono molte ragioni per cui alcune aziende, istituzioni finanziarie e persino governi potrebbero volerla incorporare. La tecnologia offre sicurezza, potenziale riduzione dei costi e infinite possibilità di gestione della catena di approvvigionamento, eliminando molti intermediari.
Come abbiamo visto, a parte circostanze estremamente rare, le blockchain sono certamente più resistenti alla censura e alle manomissioni rispetto ai database tradizionali. I governi o le organizzazioni non profit possono utilizzare la tecnologia blockchain anche per verificare l’accuratezza e la veridicità delle informazioni, come nel caso delle votazioni o delle cartelle cliniche. Hanno molte ragioni per chiedersi “perché usare una blockchain?”.
Le istituzioni finanziarie stanno già utilizzando la tecnologia blockchain per accelerare i pagamenti transfrontalieri e ridurre le commissioni sulle transazioni. E ogni giorno vediamo sempre più casi d’uso di questa tecnologia, compresa la tecnologia blockchain nel settore dell’energia. Tuttavia, essendo ancora in fase iniziale, le piccole imprese potrebbero non voler salire sul carro della blockchain.
Perché usare una blockchain? Perché utilizzare qualsiasi tecnologia? Perché accelera i processi, migliora l’efficienza e riduce i costi. Se la tecnologia blockchain o qualsiasi altra piattaforma applicativa non fa ancora tutto questo per la vostra azienda, non ne vale ancora la pena.
Articolo pubblicato il giorno 12 Agosto 2022 - 09:01