Ci รจ voluto l’intervento di Twitter per rimuovere il video dello stupro di Piacenza condiviso da Giorgia Meloni. “Quando intraprendiamo azioni per l’applicazione delle norme, possiamo farlo su un determinato contenuto o su un account. Possiamo utilizzare una combinazione di queste opzioni. In alcuni casi, interveniamo perchรฉ il comportamento vรฌola le Regole di Twitter. In altri, rispondiamo a una richiesta valida e adeguatamente motivata da parte di un soggetto autorizzato in un determinato Paese” cosi il social ha spiegato la decisione di rimuovere il video.
Un video originariamente condiviso dalla leader di Fratelli d’Italia per parlare di sicurezza delle cittร e lotta all’immigrazione, รจ diventato un boomerang, innescando una polemica su quale รจ il limite di buonsenso e umano da non superare in campagna elettorale.
Ed รจ stato quasi scontato per gli avversari della Meloni accusarla di strumentalizzare un dramma come quello subito dalla donna ucraina per strada a Piacenza per fini di propaganda elettorale, chiedendole invano di rimuoverloย per rispetto della vittima.
Invece a rimuoverlo ci ha pensato Twitter. Questo dovrebbe far riflettere perchรจ ancora una volta รจ l’intervento di un social a dettare il rispetto delle regole. Sono dunque i social i custodi di cosa si puรฒ fare e cosa no ?
La Procura di Piacenza ha aperto un’inchiesta, e anche il Garante della Privacy ha avviato un’indagine “per accertare eventuali responsabilitร da parte dei soggetti che a vario titolo e per finalitร diverse” che hanno condiviso il video.
Anche l’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna รจ intervenuto che la condivisione del video รจ “di una gravitร inaudita, inaccettabile dal punto di vista professionale e umano, contraria alle norme deontologiche alla base della professione giornalistica. Non c’รจ clic che possa valere piรน della tutela della vittima, non cโรจ giornalismo se non cโรจ rispetto della deontologia“.
Salvini poi oggi รจ intervenuto proprio in difesa dell’alleata politica a margine del Meeting di Rimini: “Il problema non รจ il video ma lo stupro. C’รจ un problema educativo e di mancanza di rispetto delle regole. Piรน che preoccuparsi dei video e dei tweet, io che ho fatto il ministro dell’Interno mi preoccupo di come prevenire questi reati in netto aumento e delle soluzioni da portare. Le polemiche sui video e sui tweet secondo me sono superflue, il problema sono le violenze“.
Articolo pubblicato il giorno 23 Agosto 2022 - 14:14