La coltivazione della canapa, come da normativa vigente, non è affatto illegale, anche a dispetto della numerosa confusione al riguardo. In Italia, è legale infatti coltivare la canapa nel rispetto delle varietà ammesse dalla normativa europea (avvalendosi del registro europeo delle sementi); ossia, per la maggioranza, bisogna che non ci sia una percentuale di THC superiore allo 0.2%. Quando cominciamo la coltivazione della canapa, però dobbiamo anche avere una discreta consapevolezza delle esigenze che questa pianta, come quasi tutte le altre in coltivazione, possiede. Per esempio, possiamo utilizzare dei terreni già pronti, a seconda della necessità, oppure avvalerci di un terriccio nostro, che sottoporremo a delle modifiche e delle addizioni per migliorarne portabilità e densità. Insomma, se vuoi sapere di più riguardo ai migliori substrati per la coltivazione legale di cannabis, continua a leggere, sei nel posto giusto!
Tipologie di terriccio per coltivazione canapa
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Se acquisteremo delle miscele di terriccio già calibrate, potremo far fronte immediata a tutte le esigenze delle nostre piantine. Esse dovranno infatti crescere nel modo corretto, rimanere idratate con il giusto grado di assorbimento dell’acqua, ed essere nutrite con sostanze vitalizzanti. Il terriccio per cannabis specifico alle esigenza di questa pianta si trova solo in negozi specializzati come i grow shop. Adesso, vedremo insieme alcuni dei migliori terricci per cannabis e le loro variegate proprietà:
- terreno sabbioso: adatto ad un perfetto drenaggio, ma caratterizzato da una scarsa ritenzione idrica, hanno il pro di mantenere delle buone dosi di ossigenazione ma raramente forniscono la giusta dose di sostanze nutritive. Sostanze nutrienti come l’azoto, ad esempio, vengono immediatamente drenate e disperse nel terriccio. Il pH è solitamente basso.
- terreno fangoso: ha un drenaggio non ottimale, ma discreto, e soprattutto proprietà opposte rispetto a quello sabbioso: permette infatti tutto l’apporto nutritivo delle sostanze di cui la pianta ha bisogno. Il terreno è facile da lavorare, l’acqua lo attraversa con relativa facilità ed è uno dei terreni a maggiore fertilità.
- terreno limoso: composto di molte molecole organiche, ma anche sabbia, limo e argilla, probabilmente è il miglior compromesso per tutti i tipi di clima e piante. Possiede infatti ottimo drenaggio, grazie alla componente sabbiosa, ma riesce anche a ritenere abbastanza acqua, grazie a quella limosa e argillosa, garantendo ogni ottimale condizione. L’unica pecca è il costo, notevolmente più elevato rispetto agli altri terreni ma comunque, ne vale la pena.
Come migliorare la qualità del proprio terricci
Se state lavorando su un terreno naturale, che già possedete, e non volete comprare un terreno fertile completamente ex novo, vi possiamo consigliare di migliorarne la qualità aggiungendo i cosiddetti ammendanti, ovvero sostanze reperibili in qualsiasi shop di giardinaggio che lo arricchiranno e fertilizzeranno. Tra questi, possiamo elencare:
- perlite, usata soprattutto per migliorare la qualità del drenaggio (dunque consigliata su terrei a scarso drenaggio come quelli fangosi, limosi e impermeabili). Si compone di rocce leggere e piccole in diametro, di colore brillante biancastro. Dovrete inserirlo direttamente nel vostro terriccio in percentuale 10-15% rispetto al totale del terreno. Se esagerate, vedrete come risultato un’eccessivo drenaggio e perdita dei minerali e nutrienti.
- fibra di cocco: fibra insolubile, a maggioranza lipidica, essa deriva direttamente dalle noci di cocco ed è dotata di un’eccellente proprietà di ritenzione idrica. Va dunque a migliorare la consistenza e la permeabilità dei terreni in sabbia o petrosi, che poco riescono a trattenere delle sostanze nutritive inserite per il benessere della pianta. In questo caso, consigliamo l’aggiunta al 30% del terriccio originale.
Articolo pubblicato il giorno 9 Agosto 2022 - 13:22 / di Cronache della Campania