Un’incredibile bufera si è abbattuta su Claudia Majolo che, a causa di alcuni post pubblicati circa 10 anni fa ,non farà parte delle liste del Movimento Cinque Stelle alle elezioni politiche del 25 settembre. I post incriminati, pubblicati da Stylo24, risalenti a circa 10 anni fa pubblicati sui social network erano pro-Berlusconi.
I post incriminati
Claudia Majolo, avvocatessa napoletana di 35 anni, era giunta quarta alle parlamentarie per il collegio plurinominale Campania 1 – 01 (davanti a lei solo l’ex premier Giuseppe Conte, e i parlamentari uscenti Gilda Sportiello e Raffaele Bruno) con 106 voti.
Volto noto per le sue battaglie in favore dei praticanti avvocato, è vittima di una polemica ai limiti del gossip a causa di alcuni post , pubblicati sui social quasi 10 anni , dove giovanissima esprimeva posizioni diverse rispetto a quelle attuali.
Nei post, per dover di cronaca pubblicati da Stylo24 nel quale sono stati riportati alcuni screen risalenti al periodo 2013-2016, esprimeva tutta la sua ammirazione per Berlusconi e attaccava duramente i grillini. Per questi post si è vista portar via il diritto a candidarsi dopo aver vinto le Parlamentari. Dovrebbero essere gli elettori a decidere se può rappresentare i cittadini o meno, non certamente dei post publicati su un social dovrebbero influenzare queste decisioni.
La replica dell’Unione Praticanti Avvocati
Una secca replica è arrivata dall’Unione Praticanti Avvocati (Upa), di cui Claudia Majolo attualmente è anche presidente : “Questo è quello che accade quando ci sono persone valide, bisogna fermarle”, spiega nella nota l’Upa, spiegando che “nel nostro Paese se fai un percorso di crescita, raggiungi obiettivi importanti e ti prefigge traguardi più lontani, vieni attaccato per qualcosa che hai detto 10 anni prima”.
La nota, firmata da Carmen Liguori del Consiglio dei Padri Fondatori dell’Upa, aggiunge anche la propria vicinanza alla Majolo e che sarà ancora sostenuta, “perché solo l’unione di tutti può creare forza, una forza che deve spingerci ad affrontare e vincere le avversità del nostro percorso“.
Questo il testo completo della nota inviata dall’Upa riportata da Fanpage.it:
« La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni. L’articolo 21 della nostra Costituzione sancisce la libertà di parola e di stampa, questo significa che nessun cittadino italiano può essere perseguitato per aver reso pubbliche le proprie idee.
Eppure nel nostro Paese se fai un percorso di crescita, raggiungi obiettivi importanti e ti prefigge traguardi più lontani, vieni attaccato per qualcosa che hai detto 10 anni prima.
Quello che accade è che quando ci sono persone valide, bisogna fermarle, ed al nostro Presidente è successo questo!
Siamo tutti professionisti, pertanto dobbiamo parlare e ragionare come ci compete, inutile giustificare o tentare ulteriori illazioni, la politica dovrebbe essere uno strumento capace di indirizzare le problematiche verso la loro risoluzione ed invece quello che succede è che la politica crea nuovi problemi.
Siamo vicini al Presidente, continueremo a sostenerla perché solo l’unione di tutti può creare forza, una forza che deve spingerci ad affrontare e vincere le avversità del nostro percorso. Vi esorto ad avere un comportamento degno della professione che svolgete, cerchiamo di ingrandire la nostra comunità per raggiungere gli obiettivi e non scontriamoci a vicenda per futili motivi, non serve!
Saremo sempre presenti e pronti a ricevere le vostre richieste, a discutere su nuove proposte o idee e lavorare insieme sugli obiettivi da raggiungere.
Dal Consiglio dei Padri Fondatori »
Carmen Liguori
Articolo pubblicato il giorno 22 Agosto 2022 - 12:05