Attacco hacker all’Arpac, l’Agenzia Regionale Protezione Ambientale Campania: e’ avvenuto all’1.30 di notte del 16 agosto quando i sistemi informatici dell’Agenzia sono stati bloccati. Per precauzione sono stati immediatamente isolati o spenti i server fisici, il sito web, i software di piattaforme informatiche e altri sistemi coinvolti.
Le verifiche tecniche sono ancora in corso. Arpac, si legge in una nota, ha “prontamente denunciato l’accaduto alla Polizia Postale e segnalato la violazione al Garante per la Protezione dei dati personali. Si sta lavorando al ripristino del notevolissimo patrimonio di dati e informazioni ambientali custoditi dai server dell’Agenzia, che – nonostante il pesante attacco subito – allo stato delle verifiche tecniche non appare compromesso”.
Arpac “continua a svolgere regolarmente le proprie attivita’ di controllo e monitoraggio mentre la pubblicazione dei dati risulta al momento limitata dal fermo al sito istituzionale”. Con la collaborazione della Regione Campania, tuttavia, “sono state gia’ attivate soluzioni alternative per la comunicazione dei dati del monitoraggio delle acque di balneazione e della qualita’ dell’aria, particolarmente sensibili per il pubblico in questo periodo dell’anno”.
“Siamo stati colpiti da un’azione aggressiva, da parte di pirati informatici, che avrebbe potuto pregiudicare l’intero funzionamento dell’Agenzia ambientale, avendo coinvolto sia la direzione regionale che i dipartimenti provinciali”, dichiara il direttore generale Arpac Stefano Sorvino.
“Tuttavia, grazie alle misure organizzative di prevenzione adottate, l’ente e’ stato in grado di limitare i danni e continua a garantire, anche in questi impegnativi giorni di agosto, le proprie attivita’ tecniche a tutela delle matrici ambientali e della salute in Campania, attentate da questa incivile azione di pirateria informatica”.
“Ci auguriamo – prosegue – che le indagini degli organi competenti facciano chiarezza, rispetto a questo attacco che sembra inserirsi in un ampio contesto di cyber-crime globale che in questo periodo sta prendendo piu’ volte di mira enti, istituzioni e altri soggetti, anche privati”. Arpac continua a svolgere regolarmente il monitoraggio delle acque di balneazione e a comunicare immediatamente agli enti territoriali le eventuali criticita’, oltre a svolgere tutte le altre attivita’ tecniche di competenza.
Sebbene risultino al momento difficolta’ nell’accesso ai dati delle oltre quaranta stazioni di monitoraggio della qualita’ dell’aria, “non risulta intaccato – viene sottolineato – il funzionamento delle centraline e dunque il set di informazioni elaborato quotidianamente, mentre i laboratori dell’Agenzia svolgono regolarmente le loro funzioni analitiche”. Per le comunicazioni ad Arpac si possono al momento, in attesa del pieno ripristino degli strumenti informatici ordinari, utilizzare i recapiti telefonici ed email.
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