Cronaca di Napoli

Arzano, l’agguato a Luigi o’ sicc e la paura di essere ucciso dagli uomini di Angelo Gambino

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Arzano. L’agguato a Luigi o’ sicc e la paura di essere ucciso dagli uomini di Angelo Gambino: le nuove ed esplosive dichiarazioni del neo pentito Pasquale Cristiano che sta facendo tremare la camorra a nord di Napoli.

L’arresto del giugno 2021 e la gestione di Petrillo Salvatore. “Dopo il mio arresto, dal carcere ho saputo che era entrato a far parte del clan …omissis… e che fu messo vicino a Piscopo Luigi e un altro che ho visto solo in una foto mostratami in carcere da Alterio Raffaele che chiamavano …omissis… Marino Vincenzo su tik tok aveva pubblicato, dopo la morte di mio cugino, un video in auto con questo omissis Questi video li ho visti con il telefono dal carcere dove utilizzavo un profilo falso per acquisire informazioni sull’omicidio.

Dopo l’omicidio questo ragazzo è passato con i Monfregolo e Piscopo Luigi mi disse di averlo raggiunto a Mondragone e di avergli tagliato la faccia. Poco prima dell’omicidio c’era stato un pestaggio a Corso Secondigliano del cugino di Lupoli Salvatore, detto Armando Ninna’, che era stato allontanato da Petrillo e Piscopo. Piscopo praticamente lo investì mentre era in auto con (omissis ndr), alla quale chiese di chiamare qualcuno di Arzano, sopraggiunsero Marino Vincenzo, detto balordo) Casola Luigi, detto gigino o chiatt.

Lo portarono del Rione dove fu picchiato anche da Petrillo e Merolla. Loro volevano sapere dove si trovava Lupoli Salvatore che, in quel periodo, picchiava, in compagnia di altri ragazzi mi pare della Vanella Grassi, qualunque affiliato di Arzano incontrasse. Questo episodio mi è stato raccontato da Petrillo, Marino e PISCOPO nel corso delle telefonate dal carcere. Io avevo letto la notizia sui giornali. Io li avvisai che sul giornale c’era scritto che la vittima li aveva denunciati.

Loro nelle telefonate mi dicevano sempre che le attività continuavano regolarmente. Io li chiamavo anche perché ero molto preoccupato che potessero fargli agguati e gli dicevo di andare solo a Frattamaggiore. In quel periodo era già avvenuto l’agguato a LIGUORI la cui vittima designata, come detto, era Piscopo Luigi che non riuscì a descrivermi gli autori. Cercammo anche di verificare le telecamere, ma le trovammo alzate e, per me, l’unico che poteva farlo era  Monfregola Raffaele, abituato a fare i funi.

Iniziai anche a dubitare di Gambino che chiese ad ALTERIO come si trovava con ma Gambino in carcere mi chiese, poi, se avevano sparato a PISCOPO Luigi ed ebbe altri comportamenti strani, in primo luogo non sembrava dispiaciuto per il tentato omicidio di un affiliata Poi organizzò un incontro tra Romano Salvatore e Monfregolo Giuseppe che era ai domiciliari e mi chiese se ero d’accordo.

Mi disse che Romano sapeva come rintracciarli e mi sembrò strano perché nessuno sapeva dove erano. Romano in una Videochiamata in carcere mi disse che i Monfregolo erano molto diffidenti e poi disse di aver incontrato Monfregolo Giuseppe all’interno di alcune palazzine di Acerra dove negò di sapere dell’agguato e disse di non voler avere incontri di pacificazione.

Dopo l’agguato a Petrillo, mandai Piscopo Luigi, Mormile Vincenzo e RUSSO Genanro, o chiatt, a sparare contro la casa di Monfregolo Raffaele a Casandrino, in quel momento vuota, le armi le aveva procurate Piscopo Luigi. Altre armi, oltre a soldi: se li era portati via Alterio Gennaro, che si allontanò dopo la morte di Petrillo. Lo scopo era non solo dargli un avvenimento ma anche far sì che la polizia gli stesse addosso.

Sui giornali non uscì nulla, tanto è vero che se non me lo avesse detto mio cognato, avrei pensato che non era vero Subito dopo l’omicidio i Monfregolo tornarono ad Arzano Gambino si affacciò dopo due giorni facendo le solite domande e chiese di mandare Piscopo Luigi dai suo fratello che era ai domiciliari, per capire cosa era successo. Io gli chiesi se lui avrebbe continuato a prendere i soldi dai Monfregolo e lui mi disse di si.

Con questa cosa lui praticamente si è dichiarato contro di me. Ci siamo insultati e lo ha sentito tutto il carcere. Ho anche saputo stesso in carcere che Gambino aveva chiesto ad alcuni del gruppo di Miano di picchiarmi anche perché io avevo picchiato il padre di Scognamiglio Giovanni, Pasquale. Molte di queste cose penso che siano state intercettate con le microspia che abbiamo ritrovato nelle celle”.

L’ultimo periodo prima dell’esecuzione delle ordinanze del 25 aprile 2022. “Il 5 aprile 2022 sono stato scarcerato e temevo di subire un agguato fuori al carcere anche perché sapevo che Gambino Angelo chiedeva ad un lavorante quando dovevo uscire. Mi venne a prendere mio cognato Mormile Vincenzo, mio padre, Piscopo Luigi e mio cugino Cristiano Pasquale; Mia madre e mia moglie presero solo le borse e andarono via. Noi andammo a Frattaminore.

Era mia intenzione vendicare mio cugino PETRILLO Salvatore e le offese subite e volevo attaccare i Monfregolo, ma in realtà mi sono reso conto che fuori erano del tutto disorganizzati. In quel momento anche mio cognato aveva perso ii paese perché gli era stato tolto da quelli di via Rossini alleati con i Monfregolo e anche quelli di Melito.

Di questi incontri Mormile aveva saputo da altri gruppi, ad esempio Crispano e ì Ciccarelli del Parco Verde e Bruno Franzese che aveva partecipato ad alcuni summit ai quali erano presenti, oltre agli esponenti di Frattamaggiore, anche i Monfregolo omissis… Franzese gli disse che alla riunione erano presenti circa 30 persone, La riunione fu fatta a Via Rossini a casa di Michele o nir Franzese in sostanza rinnegò mio cognato in quella riunione e al ritorno gli portò l’”imbasciata” che era solo e doveva andarsene via.

A Franzese si presentarono come Arzano — AMATO PAGANO, una cosa sola e gli mostrarono anche una sua foto dicendo che erano pronti ad ammazzarlo se avessero capito che stava con Vincenzino. Una volta uscito, ho trovato mio cognato solo, ma si sono fatti avanti i Ciccarelli e anche quelli di Crispano dicendo che erano a mia disposizione ed erano pronti a mettersi contro il gruppo di via Rossini e di Arzano e anche, evidentemente, contro gli AMATO-PAGANO.

Loro erano disponibili ad aiutarci a riprendere Frattamaggiore e Frattaminore. l’imbasciata me la fece portare Ciccarelli Domenico, caciotta, al quale non andava bene la presenza dei Monfregolo. l’autorizzazione definitiva mi era stata data da Tonino Cìccarelli in occasione dì un colloquio. Quando parlo di Ciccarelli Ciro, mi riferisco a’ chiattona.

Con lui ho avuto anche un incidente in occasione di una stesa dopo Pasqua 2022 a Frattamaggiore, sotto casa di Crispino Domenico, nella piazzetta dove si trova Auto Benedetto e dovevamo arrivare fino a via Rossini. Abbiamo solo sfilato e non anche sparato in quell’occasione ma Luigi o sicc e Andrea o Mossuto di Crispano che erano armati‘ Frattaminore l’abbiamo ripresa subito e mancava poco a riprendere Frattamaggiore. Mi riferisco sempre ai settore della droga. Le estorsioni venivano invece attribuite a …Omissis…”.

Ciro Espedito

@RIPRODUZIONE RISERVATA


Articolo pubblicato il giorno 31 Agosto 2022 - 10:06

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