Arzano – Niente consulenza tecnica di parte, sanato il mega abuso edilizio in zona industriale. Occhi puntati di Prefettura e indagini della Direzione Distrettuale Antimafia. Dopo anni di battaglie legali, consulenze di fior fiori di professionisti e due citazioni in DPR per condizionamenti di soggetti legati alla criminalità organizzata, ecco che in questa torrida estate e nel silenzio assoluto del mondo politico, si assiste al primo “colpo di spugna” estivo.
Casualità o “promesse” da campagna elettorale, fatto sta che a seguito della verificazione richiesta dal Consiglio di Stato e depositate le risultanze alla controparte ricorrente e all’ufficio tecnico e Suap del Comune di Arzano nella figura del dirigente Gianfranco Marino partito per le ferie, l’ente municipale anche in vista dell’udienza di settembre che dovrà dirimere uno dei più grandi scandali edilizi avvenuti negli ultimi dieci anni ad Arzano, non ha depositato la sua CTP (consulenza tecnica di parte) esponendo il comune ad una possibile débâcle giudiziaria con tanto di richiesta risarcimento danni milionaria.
Anche se, sia sull’AUA (motivo di scioglimento del 2015) che le varianti (motivo di scioglimento del 2019) gli imprenditori avrebbero fatto dietrofront sapendo di perdere su tutta la linea. Intanto, proprio la vicenda legata alla discussa concessione è finita nel mirino della DDA tanto che il sostituto procuratore Henry John Woodcock, con un blitz dei carabinieri della locale tenenza e da lui stesso coordinato in prima persona sul posto (nella foto), dispose l’acquisizione degli atti e diversi interrogatori di dirigenti e funzionari.
Ciro Espedito
Articolo pubblicato il giorno 8 Agosto 2022 - 13:55