Giovane con meno di trent’anni, uomo, alla ricerca degli elettrodomestici di ultima generazione, disinvolto utente del mercato on line e per lo più campano. E’ il profilo medio della vittima di frodi creditizie tratteggiato dall’Osservatorio Crif – Mister Credit, che ha analizzato il fenomeno delle truffe e dei furti di identità nel mercato elettronico. E dal rapporto emerge il primato della Campania per le frodi creditizie con quasi 4800 casi.
Napoli da sola conta più della metà, con 2860 casi, seguita da Caserta (785 casi), Salerno (668 casi), Avellino (267 casi) e Benevento (207). Il 40% dei casi riguarda l’acquisto fraudolento di elettrodomestici, contro il 9% di articoli di elettronica e telefonia e l’8,8% di auto e moto. Il sistema prevede l’acquisizione illecita di documenti di identità per sottoscrivere finanziamenti finalizzati all’acquisto di un bene, che non viene poi rimborsato all’istituto di credito.
Stando agli ultimi dati registrati dall’Osservatorio sulle Frodi Creditizie e i furti di identità realizzato da CRIF-MisterCredit, nel 2021 i casi rilevati in Italia sono stati oltre 28.600 (+31,1% rispetto al 2020); un aumento dovuto al continuo sviluppo degli acquisti online (+18% nel 2021) che ha contribuito alla crescita dei casi perpetrati sui canali virtuali, dove le verifiche possono essere meno efficaci. A livello nazionale, il danno stimato raggiunge i 124,6 milioni di Euro, sostanzialmente stabile rispetto alla precedente rilevazione, dal momento che al numero maggiore di casi corrisponde una contemporanea diminuzione dell’importo medio frodato, che si attesta a 4.350 Euro (-23,3% rispetto all’anno precedente).
“Il fenomeno delle frodi creditizie perpetrate attraverso un furto di identità è in continua evoluzione – spiega il direttore esecutivo di Mister Credit-Crif Beatrice Rubini – con le organizzazioni criminali che si avvalgono di tecniche sempre più sofisticate che spesso il singolo consumatore non è in grado di rilevare”. Se nel 2020 con il lockdown il fenomeno si era ridotto, la ripresa delle attività creditizie nel 2021 ha visto crescere anche il numero delle frodi
. E le previsioni non sono ottimistiche, per l’incremento degli strumenti di pagamento elettronico e la digitalizzazione di molti processi identificativi.In Campania si registrano 13 casi al giorno, un dato in linea con la crescita delle richieste di prestiti personali (+16%). Il range preferito dai truffatori è sugli importi fino a 1500 euro. Nel 2021 il numero di casi rilevati sui piccoli importi è cresciuto del 52% rispetto al 2020. Crescono anche i casi di frode con importi compresi tra i 5.000 e i 10.000 Euro, che passano dal 9,6% al 14,0% del totale (+45,7%), e quelli con valore superiore ai 10.000 Euro, che arrivano al 12,7% (+13,9% rispetto alla precedente rilevazione).
Dall’ultima rilevazione risultano in calo solamente i casi con valore compreso tra 1.500 e 3.000 Euro (-28,9%) e quelli tra 3.000 e 5.000 Euro (-10,1%). Continuano ad aumentare a ritmo elevato le frodi sui prestiti personali (+56,6%), che con il 22,5% del totale dei casi si posizionano al secondo posto per tipo di operazione, seppur registrando un calo dell’importo medio pari a -8,2%.
Le frodi sulle carte di credito fanno segnare una crescita del +59,7% rispetto al 2020. Interessante notare, infine, alcuni trend minori, ma da tenere sotto controllo. Tra questi, va segnalato come nel 2021 abbiano iniziato ad emergere casi di frode sulla rateizzazione
di acquisti e-commerce (le così dette formule “compra subito, paga dopo”, in gergo tecnico “Buy now, pay later”), anche se ancora ricoprono una fetta assolutamente residuale (0,2% del totale). E i più colpiti dai furti di identità digitale sono gli uomini al di sotto dei trent’anni, il 63,5%, il 2,7% in più rispetto al 2020. La fascia over 60 perde il 6,9%, mentre tra i 41 e i 50 anni sono il 22,5% delle vittime.“Spesso la vulnerabilità alle frodi – sottolinea Beatrice Rubini – è accresciuta da comportamenti a rischio da parte delle vittime, come la disinvolta pubblicazione sul web e sui social di dati anagrafici e identificativi o di informazioni personali che possono essere utilizzate dalle organizzazioni criminali per ricostruire false identità”.
La carta di identità è il documento più vulnerabile, ‘bucata’ nell’80,7% delle frodi creditizie. In particolare, l’1,9% dei documenti presentati in fase di identificazione anagrafica è una carta di identità contraffatta, oppure valida ma non riconducibile al soggetto.
Per le patenti, invece, nel 4,1% dei casi si tratta di patenti inesistenti o non appartenenti al soggetto. In controtendenza rispetto a quanto rilevato nel 2020, i tempi di scoperta delle frodi si stanno accorciando, con il 42,4% dei casi che viene scoperto entro i primi sei mesi (contro il 36,3% del 2020). Al contempo sono diminuiti i casi scoperti dopo oltre 3 anni (-11,3%).
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