Sorrento. Sono passati diciassette anni dopo l’ordine di demolizione, e un manufatto abusivo su tre livelli costruito senza alcuna autorizzazione è stato abbattuto in un’area con vincoli paesaggistici e ambientali.
E’ accaduto a Sorrento, dove – come informa la Procura di Torre Annunziata – si e’ proceduto alla demolizione dell’immobile che aveva una superficie di circa 185 metri quadrati e un volume complessivo di quasi 830 metri cubi, posto in via Sant’Angelo, in una zona impervia, lungo un pendio e a ridosso di uno strapiombo di circa 50 metri.
Come fanno sapere dalla Procura oplontina, il manufatto ”insisteva su di un’area classificata da stringenti vincoli paesaggistici ed ambientali, ricadente integralmente nella zona IB (aree di tutela dell’ambiente naturale) del Put ed in parte nella zona P4 (pericolosita’ molto elevata) del Psai (autorita’ di bacino)”.
Nelle fasi di esecuzione dell’abbattimento e’ stato appurato come, pur insistendo su un dirupo, l’immobile (gia’ destinato ad uso abitativo) era totalmente privo di fondamenta, con conseguente pericolo per l’incolumita’ degli occupanti. ”L’esecuzione delle demolizioni delle costruzioni abusive disposte dall’autorita’ giudiziaria – spiega in una nota il procuratore della Repubblica di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso – rappresenta, per la tutela del territorio, uno strumento insostituibile sia in chiave repressiva, per il ripristino delle condizioni ambientali violate, sia in chiave preventiva, per l’efficacia dissuasiva nei confronti dell’abusivismo edilizio”.
Nel caso specifico, l’abbattimento e’ stato eseguito direttamente dal proprietario, in regime di autodemolizione, senza anticipazione di spese da parte del Comune interessato e della Cassa Depositi e Prestiti.
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