Si è svolta ieri sera, sabato 23 luglio 2022, la manifestazione Rosso di Stabia giunta alla sesta edizione, magistralmente ideata ed organizzata da Pierluigi Fiorenza e Stefano Fontanella, nonché patrocinata dal Comune di Castellammare di Stabia.
Rosso di Stabia, che accoglie il Premio Radici e che con questo riconoscimento intende dare degna luce a coloro che – originari di Castellammare – hanno recato onore alla città con la propria attività o professione in Italiacultu e nel mondo, come suggestiva cornice in cui fregiare di tale onorificenza le eccellenze stabiesi, si è avvalsa della Reggia di Quisisana, che per l’occasione è stata impreziosita dalla presenza di un drappello di Carabinieri a cavallo.
Sulla balconata della storica dimora – dopo una breve introduzione di Stefano Fontanella – Pierluigi Fiorenza, che insieme a Maria Silvia Malvone, speaker di Radio Kiss Kiss e volto di Rai 2, ha intrattenuto il folto pubblico presente ed ospitato premiati e premianti, ha introdotto la serata precisando la prestigiosa finalità della manifestazione ed evocando il valore, che sulla scia dei tanti cittadini illustri, Castellammare può ancora attribuire a sé stessa riaffermando la propria dignità.
“Castellammare può essere raccontata in tanti modi, mostrando il volto brutto della camorra oppure quello produttivo degli stabiesi per bene. Noi di Rosso di Stabia vogliamo raccontarla mettendo in vetrina i gioielli e rifiutando l’etichetta di città camorristica. Ma forse dovremmo prendere esempio dai tanti personaggi positivi che continuano a portare in alto il nome di Castellammare in Italia e all’estero nel campo dell’arte, trasporto, giornalismo e tanto altro ancora. Comunque per noi i premiati rappresentano soltanto la punta di diamante di Castellammare, ma il vero e proprio tesoro è rappresentato da una cittadinanza consapevole che si batte per riaffermare la propria dignità.”
Sotto le luci della ribalta, per ricevere il Premio Radice raffigurante la Cassarmonica stabiese, si sono avvicendati: Demis Autellitano ( Coreografo ), Clelia Cafiero (Pianista e Direttore dell’Orchestre Operá de Marseille ), Paolo Cecere ( Sacerdote ), Angela Procida ( Campionessa mondiale di nuoto paraolimpico ), Dora Romano (Attrice ), Vania De Luca ( Vaticanista del Tg3 ), Ida Maietta (Funzionaria Soprintendenza Belle Arti Napoli) Francesca Maresca (Pittrice).
E’ stato poi consegnato il Premio Vespucci a Maria Felicia De Laurentis – Astrofisica, Premio Einstein 2020, Membro del Consiglio scientifico Hevent Horizon Telescope.
All’atto della consegna di tale premio, Pierluigi Fiorenza ha indirizzato un saluto ed un omaggio allo scrittore Maurizio De Giovanni, primo vincitore del Vespucci e che attualmente è in corso di guarigione dopo alcuni problemi di salute. Lo scrittore, mediante messaggio, ha rivolto un caloroso abbraccio ai presenti ed ha precisato che Rosso di Stabia è la sua casa, dove intende tornare il prima possibile.
Al Generale Giuseppe Longo, Comandante Carabinieri Forestali Regione Campania e al sostituto Commissario Pasquale Caiazzo è stata assegnata, rispettivamente, una targa ricordo ritirata, per il primo dei due, dal delegato Maresciallo Raffaele Starace.
La serata, condotta in modo fluido e con professionalità, ha attraversato tanti significativi momenti anche per effetto di illustri premianti, ma l’ospite che ha destato le corde dell’emozione dei presenti è stato il Parroco Don Paolo Cecere, che alla soglia dei novant’anni, con la sua lenta camminata e la voce rotta di emozione, ha ripercorso in maniera vivida e toccante i ricordi che lo legano a Padre Pio ed al processo di beatificazione di quest’ultimo.
La serata ha inoltre gradevolmente impressionato i presenti, oltre che per gli interessanti spunti di riflessione emersi dalle conversazioni con gli ospiti, anche per gli spazi dedicati al teatro, con la lettura di un accattivante testo da parte di Marco Cannavacciuolo (Ingegnere prestato all’arte), nonché i tre interventi musicali, interpretati dalla bravissima e bellissima protagonista, il Soprano Elena Somma, che ha incantato il pubblico con alcuni classici della canzone napoletana, tra cui quello che ha divinamente concluso la manifestazione: “Passione”, struggente brano scritto da Libero Bovio nel 1934, analisi dell’estasi e della sofferenza d’amore.
Annamaria Cafaro
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