Riqualificazione dei Regi Lagni: “Sarà il più grande parco fluviale d’Italia nel segno dell’ecogreen”.
Sono i Regi Lagni, opera di straordinaria ingegneria idraulica voluta dai regnanti spagnoli alla fine del 1500, che nei secoli successivi fino ai giorni nostri è stata abbandonata, aggredita, avvelenata, facendone un vero e proprio simbolo dell’incuria e della sopraffazione, spesso oggetto di inchieste della magistratura per inquinamento e speculazione edilizia.
Alla fine del prossimo mese di settembre lo studio Land dell’architetto paesaggista tedesco Andreas Kipar consegnerà al Consorzio di Bonifica del Volturno, ente capofila individuato da Agenzia per la Coesione Territoriale e ministero per il Mezzogiorno, il documento preliminare di progettazione. Da quel momento si procederà alla gara per la progettazione esecutiva, fine lavori prevista entro il 2026.
“L’obiettivo – spiega Francesco Todisco, commissario del Consorzio di Bonifica del Volturno, l’ente regionale che ha competenza sulla manutenzione dei Regi Lagni – è la realizzazione del più grande parco fluviale d’Italia, fra i più estesi d’Europa: 57 km di corso d’acqua – dalla bassa Irpina e il Nolano attraversando Acerra e Caivano, la bassa provincia di Caserta e sfociando sulla costa domizia, tra il Casertano e l’area metropolitana di Napoli – e circa 700 ettari interessati.
Previsti filari di alberi, piste ciclabili, la preservazione del paesaggio produttivo agricolo, un corridoio ecologico che fungerà da autostrada lenta con le sue varie diramazioni che collegano alle bellezze esistenti: le Regge di Carditello e Caserta, gli scavi archeologici, fino a restituire al mare acque finalmente regimentate e, soprattutto, pulite dopo aver attraversato mezza Campania”.
Articolo pubblicato il giorno 26 Luglio 2022 - 09:56