Il fatidico 7 luglio è arrivato ed il vincitore del più prestigioso premio letterario italiano è stato decretato.
Mario Desiati, con il suo romanzo “Spatriati” edito da Einaudi, ieri sera ha ricevuto l’ambito premio al Ninfeo di Villa Giulia ( Roma ) dalle mani di Giuseppe D’Avino, presidente di Strega Alberti Benevento, azienda che sostiene tale riconoscimento assegnandolo ogni anno all’autore che ha pubblicato un libro, in Italia, dal 1 marzo dell’anno precedente al 28 febbraio dell’anno in corso.
Gli appassionati di lettura hanno potuto seguire l’evento su Rai 3 mediante la trasmissione condotta da Geppi Cucciari, che ha dovuto inizialmente affrontare i disagi della pioggia, superandoli però con destrezza e grande professionalità.
Hanno votato circa l’81,4% degli aventi diritto, che hanno attribuito 166 voti al vincitore, 90 al secondo classificato, Claudio Piersanti con “Quel maledetto Vronskij edito da Rizzoli e 83 voti ad Alessandra Carati con il suo romanzo “E poi saremo salvi” ( Mondadori) che è salito sul terzo gradino del podio letterario. Emanuele Trevi, vincitore del Premio Strega 2021, ha presieduto il seggio di voto.
Ciascuno dei sette autori finalisti del Premio ha presentato la propria opera attraverso una clip seguita da un’intervista realizzata dalla conduttrice Geppi Cucciari.
Nella clip del Desiati, girata per le strade della città di Martina Franca, luogo dal quale prende avvio il racconto contenuto nel romanzo, l’autore spiega che Spatriato vuol dire irregolare, fuori della patria, ma non quella intesa come un confine geografico, la patria come modo di vivere della maggioranza.
Spatriato è un modo anche per insultare ed un modo per indicare una persona che non obbedisce alle regole generali. Spatriati sono infatti i protagonisti, Francesco e Claudia, che si conoscono al liceo classico di Martina Franca. Sono poco più che adolescenti e hanno due temperamenti molto differenti.
Claudia è diversa dagli altri e proprio grazie a lei Francesco comincia a capire che anche lui è uno spatriato. L’autore spiega poi che nella prima parte del romanzo Francesco Veleno cerca di adeguarsi agli altri. Segue insomma la strada del bravo ragazzo cattolico; frequenta con solerzia la parrocchia e addirittura si avvicina alla vocazione.
E’ questo anche un modo per stare in mezzo ai maschi e sentire quello che lui non ha il coraggio di sentire. Nel seguito del romanzo, Francesco e Claudia spatriano davvero, trascorrono lunga parte della loro vita a Berlino fino a quando il loro viaggio cambia prospettiva. Francesco, infatti, ad un certo punto decide di tornare, ma non da sconfitto, bensì per sabotare quel posto dove lui è cresciuto.
Nel corso della successiva intervista, Desiati chiarisce che i protagonisti rappresentano parti di persone che ha conosciuto e parti di sé stesso che ha voluto raccontare per farle conoscere ai lettori. Ha inoltre precisato che l’uso del termine “Spatriati” deriva dall’esigenza di sottolineare come molte persone non vogliono definirsi, vogliono vivere come loro sentono di essere. Desiderio di Francesco e Claudia, ma anche proprio. Lui infatti ci sta provando, sebbene con molta fatica.
A questo punto la conduttrice Geppi Cucciari, lasciandosi sfuggire un guizzo di sincera empatia gli chiede se gli altri gli consentono di farlo. Domanda a cui il Desiati risponde – malcelando una discreta sofferenza – con la seguente riflessione:
“La pressione sociale esiste in tutti gli ambiti, nel lavoro, in famiglia in tanti posti dove uno cerca di essere un po’ diverso dagli altri e senza far male a nessuno. Siamo un paese dove tre settimane fa è morta Cloe Bianco che è una professoressa transgender che voleva essere se stessa, ma che è stata isolata e si è tolta la vita. Ecco, la pressione sociale è molto pericolosa e bisogna raccontarla”.
Geppi Cucciari interviene suggerendo che forse, con un po’ più di gentilezza queste tragedie potrebbero essere evitate ed il Desiati controbatte con un’affermazione davvero significativa ed indimenticabile: Sì, anche se la gentilezza è così rara che la scambio sempre per l’amore!
La serata si è svolta alla presenza di tanti nomi di spicco: Giovanni Solimene e Stefano Petrocchi rispettivamente Presidente e Direttore della Fondazione Bellonci, l’istituzione culturale che organizza il Premio Strega; Lorenzo Tagliavanti e Pietro Abate, Presidente e Segretario generale della Camera di Commercio di Roma, che sostiene le più importanti iniziative culturali.
Tutti i finalisti hanno poi ricevuto da Flavia Mazzarella, Presidente di BPER Banca, una scultura realizzata dal giovane artista ucraino Taras Halaburda ispirata al mestiere di scrivere: una macchina da scrivere in bronzo con i tasti che riportano la scritta Premio Strega.
Oggi, 8 luglio 2022, alle 21,30 è prevista la prima uscita ufficiale del LXXVI vincitore del Premio Strega, Mario Desiati, che sarà a Lonato per il convegno promosso da Essay presso I Giardini della casa del Podestà.
Annamaria Cafaro
Articolo pubblicato il giorno 8 Luglio 2022 - 20:00