strong>Pianura. Parole dure, cariche di rabbia ma anche di speranza, quelle di Don Antonio Coluccia, il prete anti racket e spaccio che dopo le vicende di Andrea Covelli e di altri giovani sequestrati ed uccisi, si è presentato nel quartiere napoletano di Pianura per gridare in un megafono in una zona considerata di spaccio: “Voi siete gente che sparate, Noi siamo gente che speriamo.” ripreso da Napolitan.it. Si è recato in via Napoli a Pianura sotto casa di un elemento di spicco della malavita locale, armato di megafono ha divulgato la cultura della non violenza.
Anche se non è il Sudamerica e non ci sono i cartelli della droga, anche se non è Los Angeles e tra le strade non si scontrano le gang guatemalteche, a Pianura si può morire a 27 anni dopo essere stati torturati, sfigurati e crivellati di pallottole per poi essere gettati via come un sacco dell’immondizia.
A volte basta uno sguardo di troppo, uno sconfinamento, anche soltanto territoriale ed involontario, un’amicizia sbagliata, una parentela sgradita e puoi finire torturato ed ammazzato. È sempre lo stesso scenario che si ripete ciclicamente da decenni in un loop continuo: prima i Mele contro i Pesce-Marfella, oggi gli eredi di questi ultimi, i Carillo-Perfetto, che si scontrano con i Marsicano-Esposito per il controllo di Pianura, nella periferia occidentale di Napoli.
“Pieno sostegno a Don Coluccia e a tutti coloro che non abbassano la testa. Quello della camorra è uno scenario a cui si si abitua solo se si decide di mettere la testa sotto la sabbia, perché in realtà a questo orrore non ci si può e non ci si deve abituare. Venerdì saremo nuovamente in piazza a fianco dei cittadini di Pianura per manifestare contro la camorra e le criminalità che stanno dilaniando il quartiere e la città.
Saremo qui per gridare assieme ai cittadini la nostra rabbia. Ma la rabbia dovrà restare sempre viva, una fiamma che non dovrà mai spegnersi né affievolirsi, dovrà essere il fuoco con cui bruciare una vergogna che ci perseguita da decenni.
Le nostre grida non dovranno mai fermarsi perché la morte di Andrea non è il problema, non è la causa ma la conseguenza di un fenomeno che fa notizia solo quando si spara. Eppure la camorra è viva e vegeta, e anche di più, quando è silente, perché è allora che prospera e fa affari d’oro. Per questo dovremo essere implacabili.” -ha dichiarato il Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli.
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