La polizia, impegnata nelle ricerche di Andrea Covelli, il ragazzo di 27 anni scomparso il 28 giugno scorso dal quartiere napoletano di Pianura, ha trovato un corpo senza vita nella cosiddetta zona della Selva.
Sul posto stanno accorrendo anche i familiari del ragazzo. Si sta provando ad accertare l’identita’ del cadavere. Da questa mattina per le ricerche del giovane erano stati impegnati cani molecolari ed elicotteri.
Le ricerche si erano concentrate proprio in quella zona della periferia di Pianura. Il ragazzo era scomparso tra Via Torricelli e via Napoli. Uno scooter, due uomini in sella e un’auto. Un battibecco e poi il sequestro. Queste le tracce, le uniche per ora, di quanto e’ accaduto il 28 giugno.
Gia’ il giorno dopo i familiari organizzarono un blocco stradale per accendere i riflettori sulla vicenda che, per gli inquirenti, affonda le radici in una faida di camorra tra bande che si contendono il territorio. Covelli non ha legami con la malavita, a differenza del fratello, ritenuto vicino al clan Carillo erede dei Pesce-Marfella, ma senza essere organico.
“Devono fare queste cose con i loro pari, non con i bravi ragazzi. Vogliamo Andrea a casa, vivo o morto”, l’appello della mamma che ha anche raccontato che il figlio, che lavora in un autolavaggio della zona di Fuorigrotta, piu’ volte era stato picchiato.
Quando e’ scomparso, era uscito per comprare cornetti a un’amica e la donna riferisce ndi una tentata rapina, di due che lo hanno avvicinato in scooter e prima gli hanno preso portafoglio e smartphone, e poi lo scooter, facendolo salire in sella al loro.
Secondo gli investigatori, il ventiseienne conosceva i suoi sequestratori che sarebbero vicino ai Calone-Marsicano-Esposito. Le forze dell’ordine in queste ore stanno ricercando tracce anche con i cani molecolari nella zona della selva di Pianura e nel vallone dei Camaldoli. Il tam tam social e’ iniziato con una serie di post.
Le tensioni a Pianura sono alte. Da una parte c’e’ il gruppo Carillo di via Evangelista Torricelli, che ha preso l’eredita’ lasciata dai residui delle organizzazioni Pesce e Marfella; dall’altro lato il clan di via Comunale Cannavino, che fa capo ad Antonio Calone, al vertice degli eredi del gruppo Mele, che sarebbe stato gia’ soppiantato dagli Esposito.
Articolo pubblicato il giorno 1 Luglio 2022 - 20:50