‘NonNero’, il canto d’amore nel nuovo singolo di Francesco Celletti.
Una serenata moderna quella dell’artista di Palestrina, sulle note del pianoforte e dell’armonica.
di Sabrina Ciani
Incontrarsi per caso, riconoscersi, tenersi per mano, darsi un bacio e il tempo sembra fermarsi. Non manca davvero nulla, è la magia che avvolge i segreti sentieri del cuore di NonNero, il nuovo singolo di Francesco Celletti prodotto da Rmr Production di Vincenzo Sorrentino.
È appena uscito il videoclip, disponibile su Youtube e su tutti i digital store, le cui scene sono state girate tra Castel San Pietro Romano e Palestrina, città natale del cantautore, con la partecipazione di Elena Petrin, la conosciutissima tiktoker, direttamente dalla capitale.
Una storia densa, poetica, un testo che risplende dell’intensità della forza e la fragilità del sentimento d’amore di due adolescenti che camminano con la sicurezza di chi sa dove sta andando, con la fierezza di chi sta scegliendo la cosa giusta per sé, almeno in quel momento della vita, e che la vicinanza della persona amata gli fa pronunciare “Se tu resti qui vicino a me, io non vedo più nero”.
Perché il brano NonNero è romantico, semplice, e parla di un amore bello ed effimero. È l’amore di un adolescente, che lo considera ‘per sempre’, lo idealizza, non ha difetti, è speciale. Improvvisamente il cuore comincia a battere forte, imprevisto, in modo inaspettato. È così, completo e unico! Non ci sono ostacoli, nulla è complicato, sensazioni inspiegabili, solo la grande emozione da vivere in un istante, da consumarsi in uno sguardo.
Una confessione d’amore, accompagnata da un ritornello schietto, che subito resta nella mente, un genere pop quello di Francesco Celletti mai banale, ma frutto di un percorso di studi, fatto di suoni, strumenti e parole scritte, le sue. Si sta facendo sempre più strada nel panorama musicale, è la voce per quei ragazzi che credono nel potere che la musica esercita, perché parla della loro interiorità, delle paure, dei sentimenti condivisi, dei sogni.
NonNero, è la storia apparentemente finita di cui restano ancora tangibili i ricordi, e la speranza di poter ‘ritrovare’ quella mano e colmare il silenzio tra le strade vuote; quel silenzio che fa ‘paura’ perché fa ancora rumore. Qui la fusione tra musica e testo è tanto riuscita da apparire naturale, quasi una melodia che risuona in qualche luogo di noi, quando il nostro amore svanisce e ritorna, e dargli in fondo una illusoria dimensione di ‘eternità’
Articolo pubblicato il giorno 4 Luglio 2022 - 10:56