span style="font-family: Verdana, BlinkMacSystemFont, -apple-system, 'Segoe UI', Roboto, Oxygen, Ubuntu, Cantarell, 'Open Sans', 'Helvetica Neue', sans-serif;">Crollo sulla Marmolada: vi sono sei morti tra le persone travolte dal distacco del seracco. I feriti sono otto, di cui due risultano in condizioni gravi.
Lo riferisce il 118 del Veneto. Diciotto persone che si trovano sopra l’area del crollo saranno evacuate dal Soccorso alpino. “Abbiamo sentito un rumore forte, tipico di una frana, poi abbiamo visto scendere a forte velocita’ a valle una specie di valanga composta da neve e ghiaccio e da li’ ho capito che qualcosa di grave era successo.
Col binocolo da qui si vede la rottura del serracco, e’ probabile che si stacchi ancora qualcosa”. Lo ha detto uno dei responsabili del Rifugio Castiglioni Marmolada, testimone del crollo del serracco.
“Il boato, che si e’ sentito distintamente intorno alle nostre montagne, ci ha fatto capire subito che era successo qualcosa di grave, tant’e’ che sono subito corso a chiamare i soccorsi”, aggiunge la guida alpina.
“Dalla zona del seracco io disto circa 3 km – spiega – e ho visto tutto in diretta. Noi conosciamo bene quella parte di montagna perche’ come rifugio abbiamo anche una nostra capanna proprio in vetta. Questa tragedia ci colpisce, ma non abbiamo avuto paura per la nostra incolumita’ perche’ il rifugio e’ sicuro”.
“Detto questo, ripeto – conclude – mi aspetto che un’altra parte del seracco venga giu’ per lo scioglimento continuo del ghiacciaio”.
Sulla Marmola intorno alle 17,30 le operazioni sono state sospese viste le difficoltà: è necessario mettere in sicurezza l’area per ulteriori distacchi. Nella ricerca dei dispersi, è stato spiegato, viene utilizzato il sistema Recco che si basa sull’utilizzo del radar armonico.
Consiste in un apparecchio elettronico denominato detettore che trasmette un segnale e in una piastrina riflettente che può essere inserita all’interno di capi d’abbigliamento, scarponi e zaini da montagna.
Questo tipo di apparecchiatura è attualmente in dotazione alle squadre di ricerca del Soccorso Alpino, ciascuna delle quali ha un detettore (R9) che viene impiegato per la ricerca di travolti da valanga in tutte quelle situazioni dove le persone travolte sono prive di apparecchio Artva (la ricetrasmittente indossata dagli scialpinisti per l’autosoccorso e la ricerca di sepolti da valanga).
Il detettore Recco è stato realizzato anche in forma più grande e potente come una sorta di campana che può essere agganciata sotto l’elicottero e percepire segnali fino a duecento metri di distanza/ altitudine per la ricerca delle persone disperse in tutti gli ambienti impervi e alpini in genere.
Il seracco di ghiaccio che si e’ staccato dalla cima della Marmolada ha travolto piu’ cordate di escursionisti che stavano salendo in vetta. Secondo una prima ricostruzione del soccorso alpino, il distacco e’ avvenuto dalla calotta sommitale del ghiacciaio della Marmolada, sotto Punta Rocca, una valanga di neve, ghiaccio e roccia che ha travolto nel suo passaggio anche la via normale dove stavano salendo gli alpinisti.
La situazione sulla montagna e’ ancora a rischio e per evitare nuovi distacchi l’elicottero del Soccorso Alpino di Trento sta provvedendo alla bonifica dell’area con la ‘Daisy Bell’ (un sistema elitrasportato per il distacco programmato delle valanghe, ndr) e scongiurare cosi’ il piu’ possibile il pericolo per gli operatori.
Sul posto anche gli elicotteri del Suem di Pieve di Cadore, di Dolomiti Emergency di Cortina, di Trento, della Protezione civile della Regione Veneto, dell’Air service center e le stazioni del Soccorso alpino bellunese e trentino. Degli otto feriti al momento recuperati, 2 sono stati trasportati all‘ospedale di Belluno, uno, il piu’ grave, in quello di Treviso e 5 in quello di Trento.
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