Marcianise. Per i giudici non era sesso estremo ma violenza: è stato condannato a 8 anni di reclusione in primo grado M.I., operaio edile di 38 anni di Marcianise, accusato di maltrattamenti, lesioni personali aggravate, violenza privata, violenza sessuale, sequestro di persona.
L’uomo ha negato le violenze attribuendo alcuni comportamenti davvero sopra le righe al sesso spinto che i due praticavano anche dopo la fine del loro rapporto coniguale: morsi, schiaffi, spunti e addirittura pratiche feticiste come l’urina addosso.
Secondo la sua ricostruzione il matrimonio era finito proprio per i tradimenti di lei, ma i due continuavano a vedersi solo per le attività sessuali, ovviamente alla loro maniera. Cosa che avveniva addirittura anche quando l’uomo era agli arresti domiciliari.
Tra le accuse c’è anche quella di sequestro di persona riferibile ad una notte di passione passata in un Bed&Breakfast prima dell’arresto. La parte civile, rappresentata dall’avvocato Umberto Elia, ha invece evidenziato come la donna fosse succube dell’ex marito.
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