Il MANN del futuro è a lavoro sugli spazi invisibili o poco noti al pubblico del Museo: il piano interrato, i depositi, l’area del giardino delle Cavaiole e la palazzina demaniale di Santa Teresa.
Su queste aree si svilupperà il progetto di riqualificazione, per cui sono stati appena aggiudicati i lavori; 11.275.000€? di risorse del Fondo Sviluppo e Coesione 2014/2020, un progetto nato dalla rete interistituzionale, una data di avvio dei lavori fissata entro i primi mesi del prossimo anno: sono questi gli elementi principali di un percorso che amplierà le potenzialità espositive del Museo, migliorerà i servizi al pubblico e valorizzerà il legame tra l’Istituto e la città.
“Con questa fondamentale aggiudicazione partirà, entro gli inizi del 2023, il MANN del futuro. Mentre si conclude il processo di riapertura totale degli spazi del -Palazzo degli Studi-, si punta alla dimensione sotterranea dello stesso: una grandissima sala espositiva, nuovi bagni e servizi, la possibilità di raccordarsi con la Metropolitana e di connettersi ai giardini municipali di Piazza Cavour e alla Galleria Principe. Parliamo di un Museo che avrà il rango di superpotenza dell’archeologia. Un plauso alla squadra del MANN per la capacità di spesa dei fondi europei, che ha pochi eguali in Italia“, commenta il Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Paolo Giulierini.
Il progetto è elaborato dal raggruppamento temporaneo di professionisti (RPA srl, Studio Associato Guicciardini e Magni Architetti, ing. Giovanni Cangi, arch. Fabrizio Natalini ed arch. Pietro Petullà), anche sulla scorta degli studi condotti dal MANN e dai Dipartimenti di Architettura delle Università Federico II di Napoli e Roma Tre.
Articolo pubblicato il giorno 1 Luglio 2022 - 17:21