La prima sezione penale della Corte di Cassazione ha annullato, con rinvio, gli ergastoli inflitti nei confronti di quattro elementi di spicco della camorra di Pozzuoli.
Erano tutti accusati di essere mandanti ed esecutori materiali del duplice omicidio di Domenico Sebastiano e di Salvatore Bellofiore, assassinati nel rione Toiano di Pozzuoli, nel 1997. La massima pena era stata comminata a Salvatore Cerrone, Nicola Palumbo, Gennaro Longobardi e Gaetano Beneduce, tutti detenuti in regime di 41bis, questi ultimi due boss difesi dall’avvocato Domenico De Rosa.
Longobardi e Beneduce sono stati gia’ condannati per associazione a delinquere di tipo camorristico nell’indagine sul mercato ittico di Pozzuoli del 2000. Il collegio difensivo era composto anche dagli avvocati Antonio Abet, Valerio Accorretti, Claudio D’Avino, Luca Gili e Stefano Sorrentino.
Il duplice omicidio determino’ l’ascesa, nel potere criminale di Pozzuoli, per Longobardi e Beneduce, quest’ultimo l’unico che non avrebbe preso parte, per problemi di vista, al raid a colpi di fucili calibro 12 caricati a pallettoni.
“Il processo e’ da rifare, davanti alla Corte di Appello di Napoli, – commenta l’avvocato Domenico De Rosa – e questa decisione conferma la necessita’ di essere sempre attenti alla qualità delle dichiarazioni rese dei collaboratori, in questo processo nel sono stati coinvolti oltre una decina”.
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