Affare ex Cirio Castellammare: i nove indagati domani davanti al gip di Torre Annunziata. E tra loro anche il senatore Luigi Cesaro e il deputato Antonio Pentangelo, entrambi espressione campana di Forza Italia.
Ma anche l’imprenditore, re del latte, Adolfo Greco che già ha incassato una condanna in primo grado nel famoso processo Olimpo per i legami con i clan della zona stabiese.
Tra l’altro la Procura di Torre Annunziata ha presentato ricorso in Cassazione per chiedere nuovamente che il Riesame si esprima sulla richiesta di arresto a carico di Cesaro e Pentangelo.
In particolare, gli episodi contestati (e per i quali fu chiesta la custodia cautelare ai domiciliari sia per Cesaro sia per Pentangelo) riguardano due presunti episodi di corruzione che vedevano protagonista l’imprenditore Adolfo Greco, in relazione al futuro del complesso immobiliare dell’ex Cirio di Castellammare di Stabia.
La richiesta di arresto dei due parlamentari fu annullata dal Riesame per l’inutilizzabilita’ delle intercettazioni ed impugnata dalla Procura in Cassazione. Gli ermellini diedero ragione agli inquirenti di Torre Annunziata, spingendo nuovamente il Riesame ad esprimersi sulla richiesta, ancora una volta pero’ annullata, stavolta perche’ a distanza di due anni non sarebbero piu’ sussistite le esigenze cautelari.
Al centro dell’inchiesta vi è però la nomina pilotata di Maurizio Biondi quale commissario ad acta( provvedimento firmato nel 2014 da Antonio Pentangelo all’epoca vice presidente facente funzione della provincia di Napoli) per il rilascio del permesso a costruire nell’ex area Cirio.
Ma nell’inchiesta c’è anche l’architetto Antonio Elefante, direttore tecnico dell’operazione Cirio e tramite con Biondi. Elefante-secondo le accuse- dettava i tempi della procedura ma soprattutto è autore di due clamorose “creste” sulle mazzette che Greco e Polese fornivano a Biondi. Una volta invece di consegnare 10mila euro ne consegna 7 e una secondo volta addirittura 5 invece dei 10 fornitegli da Greco.
Poi ci sono gli episodi che riguardano i due funzionari delle agenzie delle entrate Vincenzo Colavecchia e Marcello Ciofalo e il dirigente Vincenzo Campitiello che ricevono 30mila euro da Angelina Annita Rega (moglie di Greco pure lei indagata)per falsificare i dati di una verifica fiscale alle società di Greco.
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