Pozzuoli, accusa al sindaco uscente: sesso in cambio di buoni spesa. I reati ipotizzati sono concussione e peculato.
Buoni spesa emessi dal Comune di Pozzuoli durante la pandemia in cambio di rapporti sessuali. Questa l’accusa nei confronti del sindaco uscente di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia, formulata dalla Procura di Napoli nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti del Rione Terra di Pozzuoli che vede coinvolto il primo cittadino, giunto al termine del suo secondo mandato consecutivo, e l’ex componente della direzione nazionale del Partito democratico Nicola Oddati.
Secondo quanto riportato da organi di stampa, nel decreto di perquisizione depositato al Riesame si farebbe riferimento a tre episodi contestati a Figliolia risalenti a inizio anno, in cui sarebbero stati consumati rapporti sessuali nell’ufficio del sindaco con una donna indigente che avrebbe chiesto aiuto a Figliolia.
I reati ipotizzati sono concussione e peculato. Figliolia, difeso dall’avvocato Luigi De Vita, nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti per la valorizzazione del Rione Terra deve già rispondere di turbativa d’asta e corruzione.
Intanto da sindaco uscente Figliolia ha partecipato alle elezioni amministrative di Pozzuoli con la lista “Figliolia per la città” a sostegno della candidatura di Paolo Ismeno (che al ballottaggio sfiderà Luigi Manzoni): la lista è risultata la più votata in assoluto a Pozzuoli con il 14,26% e Figliolia il candidato al Consiglio comunale che ha incassato il maggior numero di preferenze, 1.498.
Articolo pubblicato il giorno 15 Giugno 2022 - 09:56