Napoli. “Ti veniamo a sparare dentro casa tua, sappiamo dove abiti, non denunciare altrimenti ti facciamo saltare in aria il ristorante”.
Sono le minacce, in dialetto napoletano, urlate dal 34enne Luigi Capuano la notte del 16 maggio scorso dopo il grave incidente avvenuto nel cuore di Napoli che coinvolse la compagna del ristoratore Raffaele Del Gaudio, investita mentre era intenta a servire ai tavoli da una moto che sfrecciava lungo via dei Tribunali ad alta velocita’.
E ancora: “Io mi sono fatto quindici anni di carcere e non ci metto niente a far saltare in aria il ristorante e farti chiudere, non denunciare”, urla in strada il 34enne, Luigi Capuano, L’uomo e’ tutt’ora ricercato.
E’ lui che insieme con altre persone, secondo gli investigatori, si reco’ sul luogo incidente, il ristorante Cala la Pasta, per impedire che il centauro suo amico finisse nei guai dopo quello che era successo.
“Quelle minacce vennero pronunciate – sostiene il giudice per le indagini preliminari Leda Rossetti nell’ordinanza con la quale ha disposto le misure cautelari eseguite oggi dalla Squadra Mobile partenopea – all’indirizzo del fratello del titolare del ristorante che stava riprendendo la scena con il suo cellulare”.
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Oltre che per Luigi Capuano, il giudice ha disposto il carcere anche per Patrizio Bosti, 19enne nipote del boss Patrizio Bosti, e per il 18enne Giorgio Marasco, che parteciparono al raid dopo l’incidente.
Per il centauro, Gennaro Vitone, 21 anni, che i tre volevano sottrarre alla giustizia, il giudice ha invece disposto gli arresti domiciliari. Per evitare che Vitone venisse individuato e catturato, alcuni turisti argentini, testimoni dell’accaduto (uno rimase coinvolto e riporto’ solo lievi ferite), vennero minacciati e picchiati.
Inoltre sia il centauro, sia la sua moto, una enduro, vennero fatte sparire dal gruppo di persone intervenuto in soccorso di Vitone. Nell’incidente la compagna del ristoratore, tuttora ricoverata in ospedale, riporto’ gravi ferite.
“Gli arresti disposti stamattina dalla magistratura ed eseguiti dalla polizia in merito al raid in moto di un mese fa a via Tribunali dinanzi al ristorante ‘Cala la pasta’ rappresentano una risposta concreta da parte dello Stato contro chi pensa di poter agire nell’illegalità e con la sopraffazione degli altri.
Ringrazio, per questo, a nome di tutta la città, la magistratura e le forze dell’ordine. Si tratta di un primo significativo effetto del tavolo predisposto in Prefettura per avviare, in sinergia con tutti i soggetti istituzionali, un controllo del territorio capillare e rafforzato”. Così il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi.
“Sono costanti su questo i confronti con il Prefetto – aggiunge l’ex Rettore -. Sono fiducioso che il Governo garantirà al più presto le unità in più richieste per dare le risposte che i cittadini legittimamente chiedono per sentirsi più sicuri.
Siamo poi consapevoli che molto ci sia ancora da fare sul terreno della cultura della legalità, ma il lavoro che l’Amministrazione sta svolgendo nelle scuole e tra le giovani generazioni darà i suoi frutti”.
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