Napoli. Cittadini, associazioni, scuole, sindacati, commercianti e gruppi di volontariato che vivono e operano nel quartiere di Fuorigrotta, area occidentale di Napoli, hanno deciso di mettersi insieme, di fare rete contro la camorra. E’ nato cosi’ il Comitato di liberazione dalla camorra Area Ovest di Napoli. Cuore del Comitato sono ”le sentinelle” don Fabio De Luca, parroco della chiesa di San Vitale ed ex cappellano del carcere minorile di Nisida, e don Pasquale Di Giglio, parroco della chiesa del Buon Pastore. Con loro il senatore Sandro Ruotolo.
Plauso del ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, che parla di “episodi di violenza intollerabili”. Il Comitato rivendica l’installazione e l’attivazione della videosorveglianza; una presenza quotidiana delle forze dell’ordine in luoghi critici e l’aumento delle unita’ della polizia municipale; scuole aperte d’estate con campi estivi e formazione e sostegno contro la dispersione scolastica; il ripristino delle legittime assegnazioni degli alloggi popolari; lotta e smantellamento delle piazze di spaccio; azioni contro i fenomeni estorsivi e tutela per chi denuncia; un piano straordinario di interventi per il rilancio economico, sociale e culturale della zona anche alla luce dell’opportunita’ offerta dal Pnrr.
Lamorgese, nel messaggio inviato ai promotori, ha parlato di ”chiara testimonianza di come la sicurezza sia un bene della collettivita’ da tutelare e da salvaguardare con il contributo di tutti: cittadini, mondo della scuola, associazionismo, gruppi di volontariato, parrocchie sono insieme chiamati a compiere uno sforzo comune, a dare un segnale concreto per liberare la citta’ dall’oppressione criminale e soprattutto garantire un futuro migliore alle nuove generazioni”.
Soddisfazione del ministro anche per la decisione di ‘nominare’ presidente onorario del Comitato, Nicola Barbato, sovrintendente di polizia e medaglia d’oro al valore civile, rimasto ferito, con danni permanenti, nel corso di un’operazione antiracket nel 2015 proprio a Fuorigrotta. Il Comitato nasce a seguito dell’escalation di violenza che si registra nel quartiere da mesi e per il peggioramento ambientale, educativo e sociale della zona da cui scaturisce ”una percezione di pericolo imminente”.
”La camorra – e’ la denuncia di don De Luca – ha in questo momento controllo sul territorio, lo Stato no e allora e’ necessario riprendere il controllo attraverso gli strumenti che si hanno a disposizione; piu’ uomini e videosorveglianza”. Ma accanto alla repressione e’ fondamentale anche svolgere un’azione di prevenzione, un’azione educativa. E infatti dall’autunno prossimo, i componenti del Comitato andranno nelle scuole a portare le loro testimonianze e provare ”ad abbattere l’indifferenza” partendo dai ragazzi.
”C’e’ un’emergenza – ha evidenziato il senatore Ruotolo – Dobbiamo dare risposte al bisogno di sicurezza dei cittadini. Non possiamo pretendere un poliziotto in ogni stradina di Napoli ma possiamo pretendere un lavoro di squadra”.
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