Scomodare la letteratura o il cinema d’autore per commentare la decisione del Comune di Napoli, che si appresta ad approvare, in un nuovo regolamento, il divieto di stendere i panni sulla strada se questi provocano “gocciolamento” e quindi disagio a chi si trova a passare in strada, suonerebbe quasi come un’offesa a scrittori e registi che hanno raccontato la città.
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Eppure dal primo luglio, potrebbe arrivare l’inconsueto divieto di stendere i panni e un’altra serie di regole che probabilmente saranno varati venerdì in giunta, per poi passare all’approvazione del Consiglio comunale. E tra queste
Per la prima volta il Comune inserisce disposizioni che attengono all’igiene e al decoro, solitamente materia di regolamenti condominiali: il divieto di stendere i panni sui balconi e quello di scuotere le tovaglie in strada. Specificato anche l’obbligo della bottiglia di acqua per lavare la pipì dei cani dai marciapiedi.
Previsto lo stop alla vendita dell’alcol da asporto dalle 24 alle 6 del mattino. La vendita e la somministrazione sarà vietata anche all’interno dei locali dalle 3 alle 6 del mattino. Sul fronte dell’inquinamento acustico deciso lo stop alla musica dalle 24 alle 8 del mattino e dalle 14 alle 16. E c’è il divieto di giocare a pallone o di circolare in monopattino nelle Gallerie Umberto e Principe (potranno circolare bici e monopattini in Villa Comunale ma a velocità moderata). Si stringono le maglie anche contro il fenomeno del parcheggio abusivo.
la notizia che è cominciata a circolare da ieri sta già suscitando un vespaio di polemiche e l’ironia dei social. Stamane con una nota sarcastica è intervenuto anche l’ex primo cittadino Luigi de Magistris:
“Il sindaco che non c’è finalmente batte un colpo: vieta di stendere i panni sui balconi e le finestre di Napoli e vieta di giocare a pallone. Questa è la sua visione di città. Ma Manfredi è o’ ver’ o ci fa ?”.
Che aggiunge “dopo il flop movida, le mazzate ai commercianti e ai giovani, se la prende pure con i panni stesi e con il pallone, nella città degli scugnizzi e di Maradona. La verità è che Napoli non gli va giù, così come al suo capo politico De Luca”.
“Sempre peggio sta andando, professore Manfredi. Lei Napoli non la conosce e non la sente nel cuore e nell’anima. Si vede, basta guardarla in faccia. Napoli – dice ancora l’ex sindaco – è un pezzo grande del cuore, non è una poltrona da scaldare per mettersi a posto il portafoglio e la famiglia con la quadruplicazione dello stipendio e gestire nelle stanze del compromesso morale e politico il malloppo dello scandaloso patto per Napoli. Giù la maschera professore, la verità amara è che Lei non è napoletano e non lo vuole nemmeno essere”.
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