Napoli. Piu’ forze di polizia in strada, nei punti piu’ sensibili e comunque con una presenza capillare su tutto il territorio; ma anche un patto sociale per far fronte alla criminalita’ diffusa a Napoli.
E’ quanto emerge dal comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica che il prefetto, Carlo Palomba, ha convocato alla luce degli ultimi episodi di violenza specie tra giovani. E non tranquillizza l’aver ricondotto in una questione familiare l’aggressione con l’acido subita da due ragazze da parte di una zia acquisita loro coetanea. “Non e’ ricollocabile nel tema dell’ordine e della sicurezza – dice il prefetto Palomba – ma in quello piu’ ampio del disagio sociale”.
Per il rappresentante di governo “pensare che si esca con bottiglie di acido per deformare una persona e’ inqualificabile”. Esprime soddisfazione anche per l’identificazione dei responsabili dell’accoltellamento tra minorenni a Marechiaro, ma “e’ comunque un dato di fatto che ci sia stato un aumento della violenza sia a livello giovanile che generale”.
E per porre un freno il sindaco, Gaetano Manfredi, chiede espressamente al ministero dell’Interno un numero maggiore di uomini, perche’ i rinforzi arrivati ultimamente “sono del tutto insufficienti per le problematiche di un’area turistica come quella di Napoli ma anche le isole, pensiamo a Ischia e Capri, e alla costiera sorrentina. I numeri che sono stati inviati sono largamente insufficienti se confrontati con quelli che sono stati mandati in altre parti d’Italia”. E’ una considerazione condivisa dal prefetto.
“Abbiamo avuto una prima tranche di rinforzi estivi che riguardano tutta la citta’ metropolitana, ma chiederemo ulteriori rinforzi estivi in quanto Napoli, ma anche l’hinterland, ha bisogno nel periodo estivo di una maggiorazione delle forze dell’ordine”, dice. Fino a oggi sono arrivate a Napoli poco meno di 90 unita’ per carabinieri e Guardia di finanza, ma manca ancora una risposta per la polizia.
Fin qui le valutazioni sul fronte repressivo e di controllo del territorio, ma Palomba tiene a invocare la collaborazione di tutte le forze sociali: “Serve un piano sociale che parta dalle famiglie, dalla scuola e che non focalizzi l’attenzione solo sulle forze dell’ordine. Napoli ha bisogno di interventi piu’ radicali il patto educativo firmato. Il lavoro deve essere di squadra e multidisciplinare”.
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