Colpo di scena al processo sulla presunta maxi truffa finanziaria che vede alla sbarra i vertici dell’associazione no profit Eurolife i quali avrebbero intascato 6,4 milioni di euro versati da 2283 investitori di tutt’Italia con la speranza di far fruttare i loro risparmi.
Soldi che invece in parte sarebbero stati utilizzati per l’acquisto di beni voluttuari, come una lussuosa barca da 40mila euro. Il giudice di Napoli Nord Simone Farina (prima sezione penale, collegio B), su richiesta di Afue, l’associazione che difende le vittime di truffe finanziarie, ha accolto la richiesta di convocare le banche depositarie della onlus Eurolife a cui viene chiesto di rispondere circa la loro presunta negligenza nell’ osservanza delle direttive europee in materia di anti riciclaggio.
Una decisione che apre una spiraglio alla possibilita’ di ottenere un risarcimento per i danni patiti. Al processo, iniziato il 28 giugno 2021, sono imputate cinque persone alle quali vengono contestati, a vario titolo, reati come l’associazione a delinquere, la ricettazione e il riciclaggio. Si tratta del presidente di Eurolife Gianpaolo Mazzola, 43enne di Vico Equense (Napoli); il vice presidente di Eurolife, Carlo Annunziata, 34enne di Napoli; l’incaricata di tenere i contatti con gli investitori Serena Del Conte, 35enne di San Giovanni Rotondo (Benevento); e Patrizia Rugna, 61enne di San Giovanni (Milano) e Antonio Bevilacqua, 36enne di Monteroni di Lecce (Lecce), entrambi amministratori dei gruppi WhatsApp che facevano da collettori e attraverso i quali veniva anche carpita la fiducia degli investitori.
Articolo pubblicato il giorno 23 Giugno 2022 - 13:39