È un mondo di chiaroscuri quello narrato da Maria Francesca Tiraterra, autrice del libro “Mio fratello ha sempre freddo” pubblicato da Robin Edizioni.
È il racconto – attraverso il dialogo a due voci, di un fratello e una sorella – del tempo sospeso dei “tossici”, spesso stigmatizzati senza possibilità di riscatto. Con grandissima ironia, grazie anche all’utilizzo del dialetto, l’autrice ci conduce in un viaggio struggente attraverso il terreno impervio dell’incomunicabilità nelle famiglie, problema trasversale a ogni ceto sociale.
Una fotografia senza filtri che non chiude però la porta alla speranza, questa scattata dall’opera arrivata finalista al Concorso Letterario 2021 “Lettere al Sempione”. Un libro diffuso nelle scuole superiori della cittadina di Molfetta, in quanto spunto di riflessione sulle dipendenze e devianze sociali, su iniziativa del sindaco Tommaso Minervini, per anni operatore sociale nelle carceri.
“La Persona che cade nelle spire della dipendenza da sostanze tossiche vive un dramma esistenziale profondo che inevitabilmente coinvolge tutta la sua famiglia, la quale deve trovare la forza di imboccare con consapevolezza un cammino comune di rinnovata accoglienza. Il mio auspicio è che questo libro possa essere uno sprone alle istituzioni e alla società civile per il riconoscimento dei diritti degli ultimi e dei dimenticati” dichiara Maria Francesca Tiraterra.
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