angelovassallo
Gif_Masthead_970x250px_Cronacamp_prevenzione
angelovassallo
ULTIMO AGGIORNAMENTO : 16 Novembre 2024 - 16:36
17.2 C
Napoli
Gif_Masthead_970x250px_Cronacamp_prevenzione

In una mummia italiana trovata infezione batterica dopo 5 secoli

SULLO STESSO ARGOMENTO

Dopo quasi cinque secoli e’ stata diagnosticata un’infezione causata dal batterio Escherichia coli: la diagnosi riguada la mummia del nobile italiano Giovanni d’Avalos, morto nel 1586 all’eta’ di 48 anni e i cui resti sono stati recuperati nel 1983 dalla Basilica di San Domenico Maggiore a Napoli.

PUBBLICITA

I ricercatori, guidati dall’Universita’ canadese McMaster e con il fondamentale contributo italiano delle Universita’ di Pisa e di Catania, hanno estratto un calcolo biliare dal corpo mummificato del nobile, riuscendo a individuare l’antico Dna del batterio che lo infettava al momento della morte. Lo studio, pubblicato sulla rivista Communications Biology, aiutera’ a comprendere come si e’ evoluto e adattato nel corso del tempo Escherichia coli e quanto puo’ essere dannoso per l’uomo.

I ricercatori, guidati da George Long, hanno esaminato i resti di Giovanni d’Avalos, che soffriva di un’infiammazione cronica della cistifellea a causa di calcoli biliari. Raccolti i campioni, gli autori dello studio hanno dovuto isolare meticolosamente i frammenti del batterio bersaglio, molto degradati a causa della contaminazione ambientale, e hanno poi utilizzato il materiale recuperato per ricostruirne il Dna.

Il confronto fra il batterio di cinque secoli fa e quello del batterio moderno ha rivelato che l’antico ceppo mancava dei geni chiave che gli avrebbero consentito di infettare le cellule e causare malattie. Cio’ suggerisce che l’infezione si era sviluppata nella cistifellea dell’uomo probabilmente senza indurre sintomi.


Articolo pubblicato il giorno 16 Giugno 2022 - 21:03


LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

ULTIM'ORA

DALLA HOME

IN PRIMO PIANO

LE VIDEO STORIE


Cronache è in caricamento