Cronaca di Napoli

Camorra, si è pentito Franco Diego Cimmino, figlio del boss Luigi

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Camorra, si è pentito anche Franco Diego Cimmino, figlio di Luigi boss del Vomero che da un mese sta collaborando con la giustizia.

Il 35enne è stato già sottoposto a un interrogatorio in cui ha manifestato la sua volontà facendo le prime rivelazioni su affiliati e affari della cosca durante l’assenza del padre.

I primi verbali – come anticipa Il Roma in edicola oggi- sono stati da poco depositati agli atti del maxi-processo contro il clan del Vomero e dell’Arenella. Il suo nome compare Nelle 410 pagine dell’ordinanza cautelare, dell’ottobre scorso, a carico di 48 persone (ma gli indagati sono 53), firmate dal gip Claudio Marcopido si delinea la storia criminale della camorra del Vomero dagli anni Novanta ad oggi.

Cimmino junior ha fornito già altri particolari del sistema Vomero: quello di tutti gli appalti degli ospedali dei Colli controllati dai clan con spie e sentinelle fatte assumere nelle strutture sanitarie per acquisire informazioni.

Pen drive con le bozze dei capitolati di spesa, che escono dagli uffici amministrativi per finire nelle mani degli uomini del clan. Finanche buste chiuse e sigillate, portate nell’ufficio di un prestanome del boss, che usa timbri e carta intestata per modificare le cifre e sbaragliare la concorrenza.

Insomma la collaborazione di Franco Diego Cimmino dà un nuovo spunto all’inchiesta e potrebbe dare la spallata definitiva alla cosca ma anche far cadere il velo sulle connivenze politiche e amministrative.

Nel 2019 Franco Diego Cimmino, da uomo libero salì agli onori delle cronache perchè divenne testimonial di una nota boutique di abiti del Vomero.

Infatti alcuni scatti lo ritraevano nel negozio di Walter Schmitt  presidente di Confcommercio. Lo stesso sulle pagine de Il Mattino si affrettò a precisare: “Diego lo conosco come conosco tanti ragazzi del quartiere: quando entra nel mio negozio compra e paga regolarmente. Sul nostro profilo Instagram utilizziamo l’immagine dei clienti dopo naturalmente aver loro chiesto l’autorizzazione a pubblicare quegli scatti.

E lo facciamo esclusivamente nell’intento di pubblicizzare i nostri capi di abbigliamento, tanto è vero che in calce a quegli scatti ci sono i riferimenti delle aziende che trattiamo”.


Articolo pubblicato il giorno 17 Giugno 2022 - 06:59

Redazione

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