Sono stati arrestati la mattina del sette giugno Francesca Scalfari e suo marito Simon Wood che da 15 anni vivono a Zanzibar dove avevano trasformato la loro casa in un Boutique Hotel. Lo hanno chiamato Sherazad Boutique Hotel, perche’ per loro si trattava di una favola come quelle raccontate da Sherazad nelle Mille e una notte.
A lanciare l’allarme e’ stato per primo il fratello di Francesca, Marco, che su Facebook ha raccontato la loro storia e le “accuse infondate” per cui sono stati incarcerati. Ha anche aperto, insieme ai loro amici, la pagina Facebook Support for Francesca and Simon dove ha postato foto e video della coppia con il figlio Luca, che ora si trova in Italia dai nonni.
Contro di loro, spiega un post, ci sono 13 accuse che si riferiscono a una precedente causa civile. Una causa intentata (ma dal lato civile gia’ arrivata a una conclusione) da una coppia di ex soci italiani proprio riguardo all’albergo. A queste accuse pero’ si sono aggiunte quelle di riciclaggio di denaro e falso.
Per il riciclaggio non e’ prevista una cauzione, quindi Francesca e Simon restano in carcere, lei in cella con altre sei detenute, lui con addirittura 200 prigionieri. “Un carcere – ha scritto Marco – con criminali veri, dove il rischio di malattie virali e’ altissimo, tutto questo contro ogni legge governativa e contro ogni diritto umano”. Alla notizia dell’arresto, lui e’ subito volato nell’arcipelago, che e’ una regione semi-autonoma della Tanzania. Solo una volta pero’ ha potuto incontrarli e non puo’ farlo nemmeno il loro avvocato.
Il 16 giugno c’e’ stata un udienza ma ancora non se ne conosce il risultato. Tanti su Facebook gli attestati di stima per Francesca, che e’ nata nel Milanese, a Sesto San Giovanni, e per Simon. “Zanzibar la nostra prima casa” ha scritto lei su Fb dove solo pochi giorni fa ha ripostato le immagini della festa della Repubblica del 2 giugno all’ambasciata di Dar es Salam e ha commentato i suoi 12 anni di matrimonio con Simon. E’ vero che non sempre i profili social raccontano la realta’, ma quello di Francesca parla di serenita’ e di amore per l’isola che e’ diventata la sua casa. Nulla sembra presagire l’arresto o parla di problemi economici o legali.
“Io stessa, mio figlio, la mia vita qui, l’amore per quest’isola e per la vita sono i semi che ho piantato” ha scritto. Sul sito dello Sharazad Boutique Hotel c’e’ una foto della famiglia sorridente seduta su un divano davanti al mare che spiega come l’albergo sia “la realizzazione del sogno” di un “viaggiatore britannico” e di una “lady italiana” e come loro abbiano appoggiato progetti locali, in particolare Francesca ha sostenuto l’apertura di un concept store di prodotti locali chiamato ‘Stone Town The Wonders Boutique’ mentre Simon ha aperto una serigrafia. La loro, si legge, “e’ una bella storia d’amore e vita con alcune sfide certamente, ma non ci sono dubbi che Zanzibar era il loro destino ed e’ il posto a cui appartengono”.
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