“Ho sempre voluto considerare la visita di Wagner a Ravello come lo spunto per rappresentare l’incontro tra culture e mondi lontani che, in nome di un’attrazione estetica, hanno voluto individuare e poi condividere radici comuni.
In questi ultimi anni l’Europa non ha mai attraversato un periodo drammaticamente tragico come quello che stiamo vivendo e, mettendo da parte ogni settarismo e qualunque faziosità, la musica, che pone al centro della sua realizzazione la necessità dell’ascolto reciproco, diventa, non solo simbolicamente, il mezzo ideale perché ci si incontri, liberamente e senza pregiudizi“.
Così Alessio Vlad, direttore artistico, presenta la 70/a edizione del festival di Ravello, che si svolgerà dall’8 luglio al 3 settembre nella splendida località della costa salernitana. Il festival riparte in pieno pubblico dopo due edizioni limitate dal covid e riparte ricordando la prima edizione del 1953 che mise in scena i “Concerti di Musiche Wagneriane nel 70/o anniversario della morte del Maestro”: concerti – ideati da Girolamo Bottiglieri, allora presidente dell’Ente Provinciale per il Turismo di Salerno e dal ravellese Paolo Caruso, al quale si deve l’ardita intuizione del palco sospeso sul mare – che legarono definitivamente, attraverso Wagner, le sorti di Ravello alla musica.
Quest’anno sono 19 gli appuntamenti, con fondi della Regione Campania e del MiC: 11 concerti sinfonici, due jazz in prima assoluta, cinque di musica da camera e un recital pianistico. Nel concerto inaugurale dell’8 luglio, oggi come 70 anni fa, sul palco del Belvedere di Villa Rufolo a strapiombo sulla Costiera Amalfitana sarà l’Orchestra del Teatro di San Carlo di Napoli diretta da Juraj Valcuha, che eseguirà il programma wagneriano di quel 18 giugno 1953.
La corposa proposta sinfonica ospiterà nel week end inaugurale la Slovenian Philharmonic Orchestra (9 luglio) sotto la guida di Christoph Eschenbach e la partecipazione di Gidon Kremer, uno dei più grandi violinisti viventi; con l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino (16 luglio) ritornerà in città, dopo 24 anni, Zubin Mehta; con l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia (23 luglio) un altro prestigioso ritorno, quello di Myung-Whun Chung esibitosi l’ultima volta a Ravello nel 2018;
doppio appuntamento con l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini che, diretta da Riccardo Muti, altro grande ritorno, si esibirà all’Auditorium Oscar Niemeyer (26 luglio). Molto atteso sul Belvedere di Villa Rufolo il Concerto all’alba dell’11 agosto con la direzione di Erina Yashima, mentre Joseph Bastian che sarà sul podio dell’Asian Youth Orchestra il 31 luglio e dirigerà il giovane talento violinista salernitano Giuseppe Gibboni.
Il programma (consultabile sul sito ravellofestival.info/2022) vede anche due appuntamenti con il jazz: il primo il 17 luglio con le voci delle star internazionali Dee Dee Bridgewater e Tony Momrelle affiancate da quella salernitana di Walter Ricci, la seconda, il 24 luglio, capeggiata da un’altra stella assoluta Wynton Marsalis che sarà sul palco con Stefano Di Battista, Dado Moroni, Carlos Henriquez e Francesco Ciniglio.
A completare il cartellone cinque appuntamenti di musica da camera con gli ensemble dell’Orchestra Cherubini che si terranno, dal 28 al 30 luglio, tra Villa Rufolo e le chiese di San Giovanni del Toro e di Santa Maria a Gradillo e il recital di uno dei piu’ grandi pianisti oggi in attività, Daniil Trifonov
Articolo pubblicato il giorno 1 Giugno 2022 - 18:48