Ha confermato l’assenza di segni di violenza autoinflitta l’autopsia sul corpo di Cosimo Di Lauro, l’ex reggente dell’omonimo clan di camorra di Secondigliano morto la notte tra domenica e lunedi’ scorsi, all’eta’ di 48 anni, nel carcere milanese di Opera, dov’era detenuto in regime di 41bis.
Alle operazioni di riconoscimento ha preso parte il fratello Antonio che, secondo quanto si e’ appreso, e’ rimasto particolarmente colpito dalle condizioni in cui ha trovato il corpo. Proprio Antonio, assistito dall’avvocato Vittorio Giaquinto, ha chiesto che all’autopsia prendesse parte anche un consulente di parte.
C’e’ ora attesa, da parte dei familiari, per gli esiti degli esami istologici e tossicologici disposti sui campioni di tessuto prelevati durante gli accertamenti. La Questura di Napoli ha disposto che i funerali di Cosimo Di Lauro si tengano solo in forma strettamente privata.
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