Sabato 4 e domenica 5 giugno 2022, a pochi passi dalla Basilica di S. Maria della Sanità (in Napoli) apre i battenti ufficialmente “Casa Sanità – Memorie nel futuro”.
Tra il pomeriggio e la sera di sabato e la domenica mattina si avvicenderanno, performance teatrali, un’originale caccia al tesoro fotografica, workshop, mostre multimediali, tutto per restituire al Rione le storie di vita che gli abitanti di questo antico luogo di Napoli hanno donato ai giovani “narratori di comunità” impegnati in un percorso formativo laboratoriale di storia orale.
Infatti, la “due giorni” di eventi rappresenta, insieme, l’apertura di “Casa Sanità” e l’ultimo atto del progetto “La Casa del Rione Sanità. Racconti di orgoglio e giustizia sociale”, che ha avuto come principale attività la Scuola-Laboratorio di formazione per “narratori di comunità”, dedicata ad un gruppo di giovani under 35 ai quali, ora, è affidato il compito di raccogliere, documentare, e diffondere la memoria del Rione e dei suoi abitanti perché alimenti un archivio sempre “vivo”.
Gli eventi in programma sono inseriti nella manifestazione Giugno Giovani 2022 promossa dal Comune di Napoli e dall’Assessorato ai Giovani e al Lavoro del Comune di Napoli. Questo Progetto è stato promosso dall’associazione “Napoli inVita. Persone Idee Opere per lo sviluppo della Città”, come capofila dell’Associazione Temporanea di Scopo costituita con l’”Associazione Italiana di Storia Orale – AISO” e la “LESS Società cooperativa a r.l. – ETS”.
Il Progetto è stato cofinanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento Politiche giovanili (in quanto vincitore del bando “Giovani per la valorizzazione dei beni pubblici 2018”) ed è stato realizzato in sinergia con il Dipartimento di Scienze sociali dell’Università Federico II, il Dipartimento di Scienze umane e sociali dell’Università L’Orientale di Napoli e l’Assessorato al Patrimonio, ai Lavori Pubblici e ai Giovani (ora Assessorato alle Politiche giovanili ed al Lavoro) del Comune di Napoli.
Il percorso formativo per “narratori di comunità” si è articolato in sette laboratori didattici, due dei quali hanno portato i partecipanti a Reggio Calabria e Corleone per approfondire in loco le buone pratiche delle associazioni calabrese “Magnolia” e siciliana “Il Germoglio”, che si sono distinte per aver promosso una narrazione alternativa ed originale dei propri territori.
Finalità principale del Progetto è stata formare il gruppo dei discenti a raccontare il territorio attraverso metodologie e narrazioni che insegnano a tenere lo sguardo “rasoterra”, senza farsi condizionare da stereotipi, spesso falsi o artefatti oppure del tutto oleografici. Antonio Canovi – Presidente di AISO e direttore scientifico della scuola laboratorio – chiama questo approccio metodologico “geoesplorazione” e ne fa uno stile ed habitus per relazionarsi con la comunità che si vuole conoscere attraverso i racconti, ed alla quale si vuole restituire quella stessa narrazione in modo veritiero e consapevole.
Le attività formative e laboratoriali si sono svolte negli ambienti dell’ex chiesa di Santa Filomena, restituita alla cittadinanza come Casa Sanità dopo decenni di chiusura ed uso improprio dei locali. La chiesa, fondata nella seconda metà dell’Ottocento, era parte del Ritiro dell’Addolorata e Sacra Famiglia nato con lo scopo di dare assistenza alle giovani orfane. I lavori di rinnovamento dei locali – che hanno rappresentato una fase caratterizzante le attività progettuali – sono stati realizzati anche in autocostruzione con il coinvolgimento dal “basso” di alcuni soci e simpatizzanti delle associazioni partner del Progetto.
Il programma delle due giornate di inaugurazione prevista per il 4 e 5 giugno prossimi, intende principalmente presentare agli abitanti del Rione i risultati delle attività laboratoriali, nelle quali alcuni di essi sono stati coinvolti direttamente. Per essere più efficaci ci si avvarrà della collaborazione di artisti di diversa estrazione, ai quali si è chiesto di fornire, a questi fini, la propria opera di mediazione creativa.
Così, l’artista e disegnatore napoletano Diego Miedo ha realizzato un racconto a fumetti – insieme ad alcune partecipanti ai laboratori – nella quale le “capuzzelle”, uscendo dal cimitero delle Fontanelle, incontrano alcune delle persone realmente intervistate dai ragazzi durante il percorso di formazione; le foto più suggestive – realizzate durante le interviste dalle fotografe allieve della Scuola con il coordinamento dall’antropologa e docente universitaria Marina Brancato – saranno messe in mostra a “Casa Sanità”; sempre nella sede, si potranno ascoltare i podcast delle interviste sapientemente elaborati – con la collaborazione di alcuni partecipanti al corso – da Alessandro Bresolin, scrittore e consulente editoriale, che si è anche specializzato in questa tecnica di comunicazione sempre più diffusa sui social media.
Ancora, la sera di sabato 4 giugno, Angela Sajeva, attrice narratrice e formatrice di teatro dello storytelling, metterà in scienza un’originale performance dedicata anche agli intervistati mentre, la mattina di domenica 5 giugno, gli attori di “TeatrInGestAzione” (Anna Gesualdi e Giovanni Trono) metteranno corpo e voce, in piazza Sanità, per costruire insieme ai passanti e affezionati del Rione uno “Spazio a Dismisura d’Uomo”. Ultimo atto della kermesse, e primo “seme generativo”, sarà la firma della convenzione tra Napoli inVita e Aiso per la gestione scientifica dell’Archivio orale di Casa Sanità.
Articolo pubblicato il giorno 3 Giugno 2022 - 12:45