“Purtroppo abbiamo dovuto assistere impotenti a una nuova chiusura del pronto soccorso del Cardarelli di Napoli. Siamo veramente giunti ad un punto di non ritorno”. Lo affermano in una nota Alfredo Garzi segretario generale e Giosue’ Di Maro segretario sanita’ della Fp Cgil area metropolitana di Napoli e Campania dopo la nuova chiusura del pronto soccorso del Cardarelli di ieri per un super affollamento da 140 persone sulle barelle.
“Compito del pronto soccorso – affermano – e’ accogliere valutare e assistere i cittadini che richiedono una risposta al loro bisogno di salute, non di respingerli, tranne i casi di emergenza indifferibile, ma ci domandiamo chi e come lo decide? E’ evidente che nella catena di comando dell’area critica di emergenza ci sono responsabilita’ che vanno individuate, perche’ non e’ possibile che nessuno pensi di essere indenne da colpe. Chi ha la responsabilita’ di trovare soluzioni all’interno delle strutture ospedaliere non puo’ svolgere il suo compito semplicemente chiudendo.
E’ ora di dire basta a questo malcostume per il quale di fatto il cittadino non viene accolto o peggio ancora le ambulanze vengono bloccate per ore e ore con le motivazioni piu’ varie. Non bisogna chiudere il pronto soccorso ma bisogna adottare con immediatezza tutte le soluzioni per trovare posti letto disponibili, come fatto in meno di 24 ore l’ultima volta. Eppure sono anni che sosteniamo che esistono soluzioni organizzative interne all’Ospedale che andrebbero adottate per evitare queste decisioni incivili che penalizzano i cittadini e mortificano gli operatori sanitari.
E’ evidente che se non si agisce modificando modelli culturali e organizzativi queste incresciose situazioni si ripeteranno in maniera ciclica. Ed e’ evidente ormai che chi ha prodotto questo disastro non e’ in grado di porvi rimedio. Non sono trascorsi nemmeno 10 giorni da quando abbiamo convocato gli Stati Generali dell’Emergenza e siamo di nuovo nella stessa situazione.
In quella sede abbiamo lanciato l’idea di insediare tavolo tematici con professionisti, responsabili, tecnici e studiosi per implementare un modello organizzativo che parte dal fenomeno della attesa ricovero, ma che poi investa l’intero sistema integrato di emergenza sanitaria. Nei prossimi giorni li attiveremo perche’ non c’e’ piu’ tempo da perdere, bisogna proporre soluzioni efficaci per la dignita’ dei cittadini e delle lavoratrici e dei lavoratori della sanita'”.
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