Arriva dal Mali, ha 23 anni e la sua storia ha avuto un lieto fine. Samake Boubacar, oggi un calciatore professionista, e giochera’ nell’Arezzo Calcio. Boubacar ha alle spalle una storia difficile che passa, come quella di tanti altri, dai centri di accoglienza per rifugiati politici e migranti.
Cinque anni fa scappa dalla sua citta’ d’origine Bamako, la capitale del Mali e parte verso l’Europa in cerca di un futuro migliore. Sono gli zii a pagare il viaggio fino alla Libia, il ragazzo aveva perso entrambi i genitori. Arrivato in Libia, raggiunge a bordo di un barcone le coste italiane in un viaggio della speranza durato quattro giorni.
Con il mare in tempesta e la consapevolezza che quel viaggio poteva anche essere l’ultimo della sua vita, raggiunge la Sicilia nel settembre del 2017. Viene accolto in un centro d’accoglienza, poi la svolta ad Avellino inizia la sua carriera da calciatore in un campionato Promozione. “Il mio sogno e’ sempre stato quello di diventare calciatore – racconta ‘Buba’ cosi’ viene chiamato dai compagni – in Mali, nel mio villaggio, giocavo per strada con gli altri bambini. Vivevo con i miei zii e sono stati proprio loro a portarmi in Libia dicendomi che li’ avrei potuto intraprendere il viaggio per l’Europa.
In Libia sono stato qualche mese, poi siamo partiti con il barcone. Un viaggio durato 4 giorni in cui ho avuto tanta paura. In alcuni momenti ho pensato anche di non farcela. Eravamo in una barca piccola e abbiamo dovuto combattere il mare in tempesta, fino a quando siamo stati soccorsi da una grande nave che ci ha portato in Sicilia”. E proprio la Sicilia ha rappresentera’ per Buba una svolta. “Sono stato portato ad Avellino.
E proprio li’ – aggiunge il calciatore – ho detto agli operatori di un centro che avrei voluto giocare a calcio”. Gioca il suo primo campionato di Promozione in Campania con 20 gol messi a segno, nel frattempo lavora. Arriva cosi’ la chiamata del San Tommaso, societa’ con la quale gioca in un campionato di Eccellenza e lo vince, poi un anno in serie D e 12 gol dopo arriva la chiamata del Licata, societa’ siciliana.
E’ in questa societa’ che il suo valore viene messo in luce. Centravanti puro, fisico da corazziere, i compagni e i tifosi lo paragonano a Lukaku e Drogba, lui ammira Immobile e Ibrahimovic e da bambino guardava i video di Ronaldinho. Proprio con il Licata diventa capocannoniere, con 10 gol nel girone I di serie D. La sua fama cresce e altri club si interessano a lui.
A battere tutti sul tempo e’ il nuovo DS dell’Arezzo Paolo Giovannini. La trattativa e’ stata condotta in breve tempo e il giocatore e’ comparso allo stadio giorni fa, qualche ora dopo le ufficializzazioni dei difensori centrali Bruni e Polvani e del terzino under Lorenzini, anche se fino al 30 giugno e’ legato alla societa’ siciliana.
Il presidente amaranto Guglielmo Manzo, inoltre, ha fatto firmare al giocatore un contratto di lavoro con una delle sue aziende per prolungarne il permesso di soggiorno in Italia. La chiamata dell’Arezzo ora puo’ essere per “Buba”, l’occasione della vita, quella per la definitiva consacrazione all’eta’ ideale per ambire ad una carriera luminosa nel mondo del calcio.
Articolo pubblicato il giorno 23 Giugno 2022 - 21:57