Arzano. Collabora con la giustizia il boss Pietro Cristiano: tremano la politica arzanese e il clan Amato-Pagano.
La notizia era trapelata a seguito delle dichiarazioni pubbliche fatte circolare attraverso il social Tik Tok, da un soggetto imparentato con il clan Mele di Pianura.
Il potente “zio pierino” del clan della 167 arrestato il 25 aprile scorso unitamente ad altre 27 persone tra cui il figlio Pasquale, ras incontrastato prima dell’avvento dei Monfregolo, avrebbe deciso di collaborare con lo Stato.
Dai primi verbali, potrebbero emergere delle rivelazioni a dir poco scottanti. E non è invero pensare che il neo collaboratore, possa far luce anche sulle collusioni tra la camorra, la politica, la gestione di alcuni settori comunali e l’imprenditoria locale a partire dal 2014, data dell’omicidio del boss Ciro Casone che segnò il passaggio della gestione illecita del territorio dai Moccia al clan della 167 e fino alle ultime elezioni dove sarebbero stati eletti consiglieri.
Anni in cui vi sarebbero state campagne elettorali “inquinate” – così come riportato dalle commissioni di Accesso del Ministero dell’Interno -, pestaggi ai danni di dipendenti comunali e minacce a giornalisti locali. Pietro Cristiano, alias zio pierino, è il boss che conosce alla perfezione il clan Amato–Pagano e quello della 167 di Arzano visto che in tempi diversi, unitamente al figlio Pasquale alias picchiastecca, ne sono stati alla guida.
Ne è sicuramente, così come riportato in diverse ordinanze, uno dei registi, se non altro per l’enorme quantità di denaro che ha gestito negli anni attraverso le estorsioni, spaccio e usura con stipendi agli affiliati fino a 12mila euro al mese. Il percorso per diventare collaboratore di giustizia sarebbe appena iniziato.
Luigi Vanacore
Articolo pubblicato il giorno 18 Giugno 2022 - 11:59
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