Anche gli articoli per fumatori sono stati, negli ultimi anni, oggetto della rivoluzione commerciale in atto, con lo spostamento degli acquisti dalle rivendite tradizionali al web. Una tendenza favorita dal Covid, ma che era già in atto in precedenza, soprattutto dopo lo sbarco online delle sigarette elettroniche.
I fumatori, infatti, sono in grado di operare la propria scelta in un catalogo vastissimo e trovando il massimo di convenienza possibile, all’interno di un numero sempre più rilevante di rivendite virtuali che operano sulla rete, come nel caso di Simply Green.
A trainare il settore degli articoli per fumatori sul web sono in particolare due prodotti: le sigarette elettroniche e i prodotti personalizzati. Nel primo caso chi si rivolge alla rete è spinto soprattutto dall’esigenza di reperire ricariche di aromi diversi.
Mentre nel caso degli articoli personalizzati proprio il web semplifica la ricerca di accendini come i tradizionali Bic o i clipper, che possono essere facilmente personalizzati con un messaggio promozionale oppure con un brand. Proprio per questo motivo sono molto gettonati da chi intende acquistare in stock, quindi per accendini clipper ingrosso.
Altro trend che si fa avvertire con grande forza su Internet è poi quello relativo ovvero alla cosiddetta cannabis light, ovvero quella a basso contenuto di Thc, ormai facilmente commercializzata anche nel nostro Paese, nonostante le polemiche politiche sul tema.
In rete è facile non solo reperire la materia prima, ma anche tutti i gadget ad essa legati.
Un commercio in questo caso caratterizzato da una situazione legislativa ancora molto intricata, tale da destare notevole timore tra i consumatori, i quali possono però rivolgersi con tutta tranquillità al commercio elettronico. Una situazione che, del resto, rischia di protrarre la sua incertezza ancora a lungo, considerate le resistenze di carattere ideologico verso una sostanza, il cannabidiolo, visto come l’anticamera al passaggio verso sostanze più pesanti e dannose per la salute umana.
Bisogna ricordare infatti che il cannabidiolo non è un ingrediente di consumo in tutta Europa. È possibile trovare maggiori informazioni dal punto di vista delle diverse regolamentazioni alimentari del cannabidiolo di ogni singolo paese al seguente link.
Tralasciando l’aspetto puramente commerciale, occorre sottolineare come il fumo torni ad agitare non poco l’opinione pubblica del nostro Paese. Secondo i dati presentati dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) il passato 31 maggio, in occasione della Giornata mondiale senza tabacco, dopo molti anni in cui il dato era continuamente diminuito il numero dei fumatori del Belpaese è tornato a crescere.
Sarebbe al momento il 24,2% della popolazione adulta a fumare, ovvero 12,4 milioni di persone, due milioni in più rispetto al 2019, anno dell’ultima rilevazione effettuata. A farlo di più sono gli uomini giovani (ben il 43 per cento fra i 25 e i 44 anni) e le donne mature (il 24,5 per cento fra i 45 e i 64 anni). Cala bruscamente invece il dato tra gli ultrasessantacinquenni.
Il tabagismo è più diffuso al Sud, rispetto al Nord, coi dati di uomini e donne che superano la media nazionale. In questa situazione non stupisce che anche il commercio elettronico veda un continuo aumento del fatturato per quanto riguarda i prodotti legati al fumo.
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