Nella foto il matrimonio di Matano / Instagram
Alberto Matano e Riccardo Mannino dopo 15 anni hanno celebrato l’unione civile. In un’intervista rilasciata a Walter Veltroni per il Corriere il conduttore racconta come è nata decisione di sposarsi : “Durante una cena, un paio di mesi fa, Mara (Venier, ndr), la nostra amica del cuore, che oggi celebrerà, ha detto che sarebbe stato bello che noi ci sposassimo. Riccardo ha subito detto di sì. Era euforico.
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Io anche ero contento. Poi nel fine settimana sono entrato in crisi”. Qualcosa in lui lo rendeva irrequieto, impedendogli di abbandonarsi alla gioia di un momento del genere: “Ho pensato a tutto quello che ci circondava alla dimensione esterna di qualcosa che ci riguardava così privatamente. La sera, a casa, abbiamo parlato, abbiamo discusso, ci siamo accapigliati, ci siamo abbracciati e abbiamo deciso che sì, era la cosa giusta da fare. Oggi celebreremo un amore che merita un vestito formale“.
L’aver trovato Riccardo è stato molto importante nella sua vita : “All’inizio ho avuto una vita eterosessuale, avevo successo con le ragazze. A 24 anni ho interrotto una storia d’amore. Capivo che dentro di me c’era altro, che dovevo esplorarmi, capirmi. Per dieci anni sono stato irrequieto. Cercavo un’appartenenza – ricorda il conduttore – anche esasperata. Pensavo che mi desse sicurezza. A me invece un’identità chiusa stava stretta. Una mia amica psicoterapeuta un giorno mi ha parlato del continuum psicosessuale come di un punto dove ciascuno di noi si può trovare, che non è mai uguale a quello di un altro. Poi è arrivato Riccardo e tutto, nella mia vita, si è stabilizzato. La mia stabilità è stata una persona, non un’identità“.
Nell’intervista Alberto Matano racconta diversi episodi della sua vita e del suo passato : dal bullismo di cui è stato vittima a 14 anni , al coming out con i genitori che è stato un momento importante della sua vita: “Una sera ho deciso. Sono tornato a casa, ho spento la televisione che stavano vedendo e gli ho detto che volevo parlargli. Quella sera è stata la chiave di risoluzione della mia vita. La svolta della mia vita emotiva interiore è stata proprio quando ho raccontato a loro come stavano le cose. Per loro non è stato semplice, nelle prime ore, accettare tutto questo, lo capisco. Poi da quel momento sono stati sempre al mio fianco, sempre accoglienti, solidali. Ora Riccardo viene vissuto come un quarto figlio“. Oggi due cose mi fanno davvero felice : lo sguardo di Riccardo e la partecipazione serena dei miei genitori a questo momento“.
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