Nasce a Napoli Agritech, centro per nuove tecnologie agrifood 320 milioni dal Pnrr. Prevista l’assunzione di 200 ricercatori.
Nasce con grandi ambizioni Agritech, il Centro Nazionale per lo sviluppo delle nuove tecnologie in agricoltura con sede a Napoli, presentato oggi nella sala giunta della Regione Campania.
Un progetto da 350 milioni, e uno dei primi a godere di un cospicuo finanziamento a carico del Pnrr (ben 320 milioni), che a regime coinvolgerà almeno 200 ricercatori per i quali si prevede l’assunzione.
Agritech avrà sede a Napoli con nove nodi di ricerca distribuiti tra Nord, Sud e Centro Italia. Favorire l’adattamento ai cambiamenti climatici, la riduzione dell’impatto ambientale nell’agrifood, lo sviluppo delle aree marginali, la sicurezza, la tracciabilità e la tipicità delle filiere: questi gli obiettivi conclamati del progetto agrifood. Ventotto le università coinvolte, 5 i centri di ricerca, 18 le imprese tra cui alcune eccellenze nel campo dell’agroalimentare.
Il centro Agritech nasce anche con l’ambizione di combinare le migliori competenze scientifiche per rendere l’industria agroalimentare italiana più competitiva e sostenibile. E per collegare infrastrutture di ricerca.
Il centro prevede l’applicazione di tecnologie per l’agricoltura perseguendo 5 obiettivi principali: l’adattamento delle produzioni ai criteri di sostenibilità e aia cambiamenti climatici; al riduzione degli sprechi e dell’impatto ambientale; lo sviluppo di strategie di economia circolare e quello delle aree marginali; promozione della sicurezza, tracciabilità e tipicità delle filiere agroalimentari.
“E’ un grande investimento e un’occasione straordinaria di sviluppo per tutta il territorio campano – spiega De Luca – . Università Federico II e sistema universitario della Campania sono il centro guida di un grande progetto di ricerca nel campo dell’agricoltura, dell’agroindustria in tutti gli aspetti di questo comparto produttivo.
E’ un progetto che mette insieme le Università di tutto il Paese, aziende agricole, cassa depositi e prestiti. Recuperiamo una vocazione antica della Campania nel campo della ricerca in agricoltura. Quello agricolo e agroindustriale è uno dei comparti più forti della Regione, dobbiamo migliorare la produttività, sviluppare ricerca scientifica, gestire la risorsa acqua in maniera intelligente: e per questo la Regione sta preparando un piano per realizzare invasi collinari che si aggiungeranno alla diga di Campolattaro. Un grande progetto – ha aggiunto il Governatore – che a Napoli si può tradurre in una riqualificazione urbana della parte orientale, nell’area dell’ex manifattura tabacchi”.
Guarda con fiducia al nuovo progetto anche il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi: “Da ministro dell’Università – ha ricordato – quando c’è stata la negoziazione a livello europeo sull’inserimento nel Pnrr dei Centri nazionali, il tema su cui abbiamo puntato, pensando potesse essere quello su cui la Campania poteva competere, era quello dell’agricoltura tecnologica, che mette insieme uno dei grandi motori dei territori con la necessità di un rinnovamento tecnologico. Poi l’Europa ha voluto un bando e l’ipotesi è stata confermata, perché il progetto con capofila la Federico II ha vinto.
E’ una grande opportunità per la città – conclude Manfredi – per la Regione e per tutto il Sud, perché questi sono centri nazionali che entrano nella rete europea e internazionale”.
“Si tratta del più grande progetto nel campo dell’agricoltura – chiosa il rettore della Federico II Matteo Lorito – vincitore col punteggio più alto. Riduzione degli sprechi ed economia circolare tra le priorità”.
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