Torre Annunziata, finito in carcere anche il figlio del boss in quanto terzo componente del commando che in più occasioni aveva tentato di uccidere l’avvocato Antonio Izzo.
Il 25 maggio scorso, infatti, i militari della Compagnia Carabinieri di Torre Annunziata e del Nucleo Investigativo hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misura cautelare personale, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti del 21enne Giovanni Vangone, detto Ivan, figlio del defunto boss Andrea Vangone, gravemente indiziato in ordine ai reati di tentato omicidio, detenzione e porto abusivo di arma da fuoco, reati commessi con l’aggravante del cosiddetto metodo mafioso.
L’attività di indagine, condotta dai Carabinieri e coordinata dalla D.D.A. partenopea, costituisce la prosecuzione delle investigazioni sul tentato omicidio dell’avvocato penalista Antonio Iorio, già culminate con il fermo del 42enne Luigi Di Napoli e del 18enne Christian Cirillo, indiziati di delitto il 27 aprile scorso, fermo convalidato dal giudice che ha applicato la misura della custodia cautelare in carcere.
Secondo quanto riscontrato da successive acquisizioni e dall’accurata rielaborazione delle informazioni già in possesso degli inquirenti, l’indagato, che è il figlio di Andrea Vangone boss di Boscoreale, morto qualche mese fa, avrebbe fattivamente collaborato con i due alla realizzazione del progetto omicidiario perpetrato nei confronti del legale oplontino. Per l’indagato è stata disposta la custodia cautelare in carcere.
Articolo pubblicato il giorno 30 Maggio 2022 - 17:16