Ritorna a Capri, nella ex dimora del medico e scrittore Axel Munthe, tra i musei più visitati della Campania, un rilievo con scena campestre a tema dionisiaco di età tiberiana (14-17 d.C.).
Il prestito nasce grazie alla collaborazione tra il Museo Archeologico di Napoli e l’istituzione svedese sull’isola di Capri. Il reperto, rinvenuto il 15 dicembre 1827 nell’ala est di Villa Jovis, tornerà sull’isola azzurra e potrà essere ammirato all’interno della loggia delle sculture della storica villa anacaprese per un anno.
Martedì 24 maggio, alle ore 12:30, il direttore del MANN, Paolo Giulierini e la soprintendente di Villa San Michele, Kristina Kappelin sveleranno l’opera, alla presenza delle istituzioni locali, della Direzione Generale Musei Campania, del direttore della Certosa di San Giacomo Pierfrancesco Talamo, del funzionario della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli Luca Di Franco, del direttore dell’Istituto Svedese di Studi Classici a Roma Ulf R. Hansson.
L’occasione sarà anche quella di riposizionare l’originale del busto marmoreo dell’imperatore Tiberio – trafugato la notte del 7 settembre 1991 dal museo e poi ritrovato – a seguito di recenti opere di restauro.
”Il lascito del bellissimo bassorilievo è una ulteriore prova degli ottimi rapporti che si sono instaurati tra Villa San Michele e il MANN e in più arricchisce la collezione della Villa. L’arrivo dell’opera rivela anche una strana coincidenza. Una copia del reperto fa parte dei resti presenti all’interno del cubiculum di Villa San Michele. Evidentemente Axel Munthe lo amava e adesso, grazie alla generosità del MANN, sarà qui, esposto in originale”.
Le fa eco Paolo Giulierini: “Dopo quasi due secoli, torna sull’isola azzurra questo pregevole bassorilievo che ci racconta la vita a Villa Jovis nell’età tiberiana, riportandoci nel tempo mitico in cui nacque la leggenda da Capri. Il reperto sarà ospitato per un anno da Villa San Michele, omaggio alla storia meravigliosa di un sito dove scienza, natura e archeologia si fondono nell’affascinante figura del fondatore Axel Munthe.
E’ con piacere che rinnoviamo, in questa occasione, la nostra convenzione con la fondazione a lui intitolata che ha, tra gli scopi, quello di approfondire i legami culturali tra Svezia e Italia, promuovendo reciproci scambi tra i due Paesi”.
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