span style="font-weight: 400;">Il covid ha stravolto le abitudini di vita di tutti e ha cambiato fortemente l’economia di diversi settori, primo tra tutti quello del gioco d’azzardo.
Secondo i dati forniti dall’EGBA (European Gaming and Betting Association), durante la pandemia e la conseguente chiusura dei casinò fisici, il volume d’affari del gioco online è cresciuto solo nel 2021 del 19%, con un volume d’affari di oltre 36 miliardi di euro. La stima è che entro il 2026 addirittura il 41% del fatturato del gioco d’azzardo sia prodotto dall’online.
Oltre a questo, crescono sempre di più le giocate effettuate in mobilità tramite siti mobili oppure applicazioni, diventati il principale strumento di gioco per oltre la metà dei giocatori d’azzardo.
Anche se non siamo ancora fuori dall’emergenza, in molti Paesi dove la curva del contagio si è ridotta i vari governi hanno deciso per la riapertura dei casinò, sale scommesse, sale giochi e bingo.
Secondo quanto riporta Confcommercio, in Italia per la riapertura sono state emanate specifiche linee guida da parte del Ministero della Salute:
Oltre a questo, è comunque preferibile dove possibile utilizzare gli spazi esterni e i metodi di pagamento digitali che non comportino l’uso del contante.
Nonostante la pandemia e la crescita del gioco online, i casinò presenti sul territorio italiano sembrano resistere e anzi, lo storico casinò di Campione d’Italia ha riaperto i battenti dopo oltre 40 mesi proprio ad inizio 2022.
Certo, rispetto al 2018, anno della chiusura, il casinò si è dovuto ridimensionare: 174 posti di lavoro contro i 492. Alcuni costi sono stati contenuti esternalizzando alcune attività ma in generale la ripresa è all’inizio e Campione prevede di rilanciarsi entro 5 anni.
Altri casinò invece, come quello di Sanremo, stanno vivendo una situazione preoccupante. Secondo quanto riporta AGIMEG, i sindacati hanno affermato che il casinò ligure sta vivendo una forte riduzione degli incassi. Nel solo mese di febbraio, la roulette francese ad esempio ha incassato il 74% in meno e anche le slot hanno subito una riduzione delle giocate.
I casinò italiani, così come tutti gli altri sparsi per il pianeta, non dovrebbero cercare di contrastare il fenomeno del gioco online ma proporre una valida alternativa.
Il modello da prendere ad esempio è Las Vegas, la patria dei casinò terrestri. Nonostante la pandemia, Las Vegas non ha subito lo stesso contraccolpo ad esempio dei casinò italiani e da solo rappresenta ancora oggi il 20% dei profitti da casinò.
Il motivo è semplice: Las Vegas non offre solo i giochi da tavolo e le slot ma offre un mondo di intrattenimento. Basta pensare a tutti gli eventi sportivi che sono organizzati dai vari casinò, come gli incontri di boxe, oppure mega tornei di poker come le World Series.
Tutti questi spettacoli sono un richiamo molto forte che i casinò online non possono permettersi, nemmeno con le nuove innovazioni tecnologiche quali la realtà virtuale e il live.
Anche a livello normativo, come riporta 19 il gioco d’azzardo negli Stati Uniti è così forte che in Nevada già dal febbraio 2022 è stato emanato il decreto che prevede la non obbligatorietà di indossare le mascherine al chiuso su alcune attività, prima tra tutte i casinò.
Questo anche perché il Nevada ha costruito intorno al fenomeno dei casinò anche una serie di infrastrutture, come le 150 mila camere d’albergo nella sola Las Vegas, che non possono essere lasciate andare causa ripercussioni molto forti sull’economia e sull’occupazione.
Per tutti questi motivi i casinò italiani dovrebbero prima possibile imitare il successo dei casinò d’oltreoceano, ampliando la propria offerta verso forme di intrattenimento oltre che il puro e semplice gioco d’azzardo.
Il covid ha avuto ripercussioni molto forti sui casinò europei e specie su quelli italiani. Alcuni in realtà erano in crisi già prima della pandemia, come Campione. In generale, il covid ha dato una forte spallata a tutto il movimento del gioco d’azzardo non online e ha creato un forte allarme tra gli addetti ai lavori per cercare di salvare un mondo che comunque ha sempre creato movimento economico e posti di lavoro.
L’esempio rappresentato da Stati come il Nevada, che offrono molti eventi paralleli, sportivi e non, intorno ai casinò, può essere una delle strade da percorrere per rilanciare un’industria che non può lasciare andare tutto il settore fisico in favore dell’online.
L’online da solo non sarà mai in grado di compensare le perdite dei casinò fisici, occorre che questi si risollevino invece proprio grazie all’aiuto che può venire dal business dell’online e del digitale.
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